Sul lago di Garda l’arte si fonde con un panorama unico

La storia e la bellezza del lago di Garda plasmate nel bronzo e ferro, per dare forma a volti ed emozioni. Così come gli scultori di ieri e di oggi le hanno immaginate, e così come cittadini e turisti le possono ammirare in un breve tour tra piazze e lungolaghi.
In centro storico a Sirmione, in piazza Carducci, si trova il Monumento a Gaio Valerio Catullo, commissionato nel 1935 da Luigi Trojani, podestà della penisola gardesana, alla fonderia artistica Clodoveo Barzaghi di Milano, con l’assistenza dello scultore Pompilio Villarubbia Norri. Il busto è dedicato al famoso poeta romano che risiedette a Sirmione e fu noto per l’intensità delle passioni amorose espresse nei suoi versi. Il Carme 31 di Catullo (84-54 a.C.) ricorda, infatti, il felice ritorno del poeta alla sua casa di Sirmione.

La storia del Garda non è però stata scritta solo da personaggi noti. È «Alle Donne Del Lago», infatti, che è dedicata la scultura in bronzo realizzata dallo scultore salodiano Angiolino Aime, e che rappresenta, a grandezza naturale, una donna che volge lo sguardo alle acque con a fianco una bimba e una «scagna», antico attrezzo che le donne gardesane usavano per lavare il bucato, oltre alla tipica «lavagna», il cesto di vimini per i panni. L’opera interpreta lo spirito e la tradizione di quel tratto di costa dove le donne erano solite lavare i panni e attendere i mariti pescatori di ritorno dal lago. Volutamente la scultura non ha un carattere monumentale, ma è stata posizionata nel 2008 sulla spiaggia che lambisce il lungolago Antiche Rive.
«Inside Two Sails»
Di recentissima installazione, infine, è «Inside Two Sails», opera fortemente simbolica e già iconica, realizzata dall’artista gardesano Walter Xausa. È la scultura più alta del Benaco, collocata un paio di mesi fa sulla nuova passeggiata a lago di Desenzano, progettata dall’architetto Visconti: due lastre di ferro nere rappresentano due barche a vela in regata ma, a seconda del punto di osservazione, delineano anche la famosissima sagoma del lago di Garda, «inquadrandone» contemporaneamente le sue acque. La scultura dialoga idealmente con la piramide «ferita» di bronzo e ferro del «Monumento ai caduti di tutte le guerre» realizzata dal maestro Arnaldo Pomodoro, uno dei più grandi scultori del Novecento scomparso solo qualche mese fa, e collocata dall’altra parte del lungolago Cesare Battisti nel 1992. L’ubicazione, nei Giardini IV novembre, non convinse mai del tutto l’artista, perché l’orientamento dell’opera non consente ai raggi del sole di attraversarla, come invece era previsto nel progetto originario.

Anche in piazza Martiri della Libertà a Lonato c’è un Monumento dedicato ai caduti, nello specifico a quelli lonatesi della Prima guerra mondiale, che è stato fortemente voluto dal senatore Ugo Da Como e realizzato dallo scultore bresciano Luigi Contratti.
Si tratta di una scultura in bronzo raffigurante l’allegoria della Patria con un fante ai suoi piedi, quasi esanime ma caparbiamente afferrato alla spada conficcata nel terreno, a simboleggiare lo strenuo tentativo di difesa del territorio nazionale. Il Monumento fu inaugurato il 19 ottobre 1924, con una grande partecipazione pubblica e alla presenza di Sua Altezza Reale Filiberto di Savoia Duca di Pistoia.
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