Accademia SantaGiulia, gli studenti curano una mostra dedicata al tempo
Una mostra collettiva dedicata al tempo: a curare «The Long Now» sono gli studenti del primo biennio di Comunicazione e didattica dell’arte di Accademia SantaGiulia. Il progetto rientra nell’ambito del corso di progettazione multimediale, tenuto dalle docenti Beatrice Ravelli e Camilla Remondina. Per scegliere il tema dell’esposizione gli studenti sono partiti da zero e, in base alle proposte raccolte, sono arrivati a un accordo comune.
Varietà
L’esposizione nasce da una call artistica lanciata lo scorso dicembre, nella quale studenti di Accademie di Belle Arti italiane e internazionali hanno inviato le proprie candidature. Gli studenti di Accademia SantaGiulia, in quanto curatori della mostra, dopo un’attenta riflessione hanno selezionato 24 artisti: tra i parametri di valutazione delle opere si è tenuto conto dell’inerenza al tema e il motivo che ha spinto l’artista alla realizzazione di ciascuna. Le rappresentazioni non hanno uno standard preciso: variano da installazioni audiovisive, sculture, opere realiste e altre meno.
«Una delle priorità di Accademia SantaGiulia – dichiara il direttore Angelo Vigo – è la fiducia nei giovani e lo sviluppo delle loro potenzialità espressive».
«Il nostro intento è quello di rappresentare la nostra generazione – spiega Martina Torri, una delle curatrici della mostra –: ci sentiamo di non avere abbastanza tempo, che già è stato portato via dal Covid, quando in quel periodo avevamo tra i 18 e i 20 anni». Sono due gli artisti da lei rappresentati.
Alessandro Mondini, anche lui studente dell’Accademia SantaGiulia, con il «Manifesto della città estetica» invita a riscoprire la città attivando i sensi, a rendersi conto di ciò che la circonda, passando da una visione «etica» a una «estetica» di essa. Ha prodotto 500 copie, pertanto i visitatori al termine della mostra ne potranno chiedere una da tenere.
Ernesto Dondi Pinton, che invece frequenta l’Accademia Belle Arti di Bologna, nella sua opera «Appunti su orologio» usa la tecnica dell’acquaforte, un processo nel quale l’artista prepara una matrice, realizzata in metallo, applicando la vernice e incidendo il disegno. In base a quanto materiale si utilizza, lo stampo sarà più o meno intenso.
La mostra verrà inaugurata domani, venerdì 23 maggio alle 18, nelle sale di Palazzo Avogadro a Sarezzo, sarà poi visitabile ogni sabato (dalle 15 alle 18) e ogni domenica (dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18) fino al 15 giugno.
«The Long Now rappresenta non solo un’occasione per ammirare il talento e la creatività delle nuove generazioni di artisti – afferma la sindaca di Sarezzo Valentina Pedrali –, ma anche un importante momento di dialogo tra istituzioni, cultura e cittadinanza». Il progetto è stato realizzato in collaborazione con il Comune valtrumplino.
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