Cultura

«Amo davvero Brescia perché ho saputo guardare Oltre il tondino»

Lara Contavalli, guida turistica, ha trovato una chiave originale per raccontare la nostra città, tra cultura e teatro
  • Lara Contavalli durante alcune delle sue visite guidate
    Lara Contavalli durante alcune delle sue visite guidate
  • Lara Contavalli durante alcune delle sue visite guidate
    Lara Contavalli durante alcune delle sue visite guidate
  • Lara Contavalli durante alcune delle sue visite guidate
    Lara Contavalli durante alcune delle sue visite guidate
  • Lara Contavalli durante alcune delle sue visite guidate
    Lara Contavalli durante alcune delle sue visite guidate
  • Lara Contavalli durante alcune delle sue visite guidate
    Lara Contavalli durante alcune delle sue visite guidate
  • Lara Contavalli durante alcune delle sue visite guidate
    Lara Contavalli durante alcune delle sue visite guidate
  • Lara Contavalli durante alcune delle sue visite guidate
    Lara Contavalli durante alcune delle sue visite guidate
  • Lara Contavalli durante alcune delle sue visite guidate
    Lara Contavalli durante alcune delle sue visite guidate
AA

Brescia non è solo la città del tondino. È molto, molto di più. E forse nemmeno i bresciani lo sanno, fino in fondo. Proprio a chi sa guardare oltre - Oltre il tondino per l’appunto - sono riservate le meraviglie più affascinanti, spesso nascoste, della Leonessa. Dettagli, vicoli segreti, scorci che la fretta e l’abitudine hanno reso invisibili, ma che sono le fondamenta della nostra identità. Oltre che un biglietto da visita per quando saremo Capitale della Cultura, nel 2023, con ogni probabilità attirando visitatori da tutta Italia. Lo ha capito bene Lara Contavalli, guida turistica, che quando ha aperto la sua attività nel 2018 ha scelto questo nome evocativo.

Da Imola, a Arezzo, a Brescia

«Quando dalla Toscana mi sono trasferita a Brescia nel 2012 - racconta - i miei amici erano straniti. "Ma che fai lì? Ci sono solo industrie". Smentirli è stato un piacere». Così, dopo aver studiato a fondo la storia e il patrimonio artistico e architettonico della città, Lara Contavalli ha vinto il concorso per guide turistiche e ha ideato un modo nuovo di accompagnare i visitatori alla scoperta di Brescia.

«L’idea di reinventarmi in un territorio che non era il mio mi appassionava. Sono originaria di Imola e per anni ho vissuto ad Arezzo, ma Brescia dieci anni fa mi ha proprio conquistata». E l’entusiasmo di chi ha saputo guardare la città con occhi diversi, senza pregiudizi, è la chiave segreta dei suoi tour guidati, che registrano un sold out dietro l’altro. E stanno conquistando in primis i bresciani, che così riscoprono la loro città.

Non i soliti itinerari

Non si tratta di visite guidate ordinarie, ma di quelle che a tutti gli effetti possono definirsi immersioni. Contavalli non solo progetta tour tematici dai temi originali, ma intesse itinerari che mettono in relazione luoghi e punti d'interesse che raramente verrebbero accostati. Ad esempio, per la Giornata contro la violenza sulle donne Oltre il tondino ha creato «Ribelli e coraggiose», storie di donne bresciane che nei secoli hanno combattuto per la libertà, dicendo no ai ruoli che la società imponeva loro. Da Sant’Angela Merici a Angela Rogna Contini, un tour in centro storico sulle orme di queste figure femminili.

Un altro dei suoi percorsi è «Brixia noir, passeggiata a tinte fosche», che - complice il buio - conduce gli esploratori attraverso storie da brivido, realmente accadute all’ombra del Cidneo. Tra queste, quella di Benvegnuda Piccinella, strega di Nave, mandata al rogo in piazza Loggia nel 1518. Oppure quella del conte Tommaso Balucanti, accoltellato dal suo vecchio cocchiere tra le mura della sua prestigiosa residenza, ora sede del liceo Arnaldo.

Un’altra visita molto richiesta è «Tracce di chiese (quasi) scomparse», una caccia al tesoro tra vicoli e palazzi alla ricerca dei segni di luoghi di culto che non esistono più, così come il «Viaggio nei cinema scomparsi», ideato con il Nuovo Cinema Eden.

Un pizzico di teatro

Mentre accompagna i partecipanti, Lara non solo racconta, ma recita, attingendo dalla sua esperienza drammaturgica. «Ho lavorato per 18 anni in teatro e ho studiato recitazione all’Accademia Teatrale Veneta allo Stabile di Padova: interpretare una storia è il mio pane». Per questo, le visite - che durano circa due ore - sono inframezzate da piccoli camei recitati, filastrocche, poesie, pennellate di paesaggi fatte di parole. «Cerco di regalare bei ricordi, restituire un buon tempo».

Basta scorrere la sezione Calendario sul sito www.oltreiltondino.it per rendersi conto della varietà dei percorsi, tra i quali non mancano quelli più classici. Ad esempio, le visite alla Vittoria Alata, o alla Pinacoteca Tosio Martinengo o al Museo di Santa Giulia, esposizione di Badiucao compresa. I viaggi di Lara però non restano solo all'interno delle antiche mura, ma esplorano anche la provincia: il Vittoriale di Gardone Riviera, la Pieve di Sant’Andrea a Iseo, Pisogne fra l’arte di Romanino e l’antica via Valeriana, la penisola di Sirmione.

Alla fine di ogni visita, i partecipanti ricevono su WhatsApp una scheda di approfondimento, ricca di spunti letterari, musicali o anche cinematografici, per continuare l'esperienza della visita anche a casa.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia