Cultura

Il 28 maggio è nato Omar Pedrini, lo zio Rock di Brescia

Il 28 maggio 1967 a Brescia nasce il cantautore e chitarrista, nonché ex leader dei Timoria
Omar Pedrini ritratto dalla matita di Luca Ghidinelli
Omar Pedrini ritratto dalla matita di Luca Ghidinelli
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Lo spazio che accoglie le vignette «In punta di matita» firmate da Luca Ghidinelli aggiunge un tocco nostrano e si fa guida alla scoperta (o riscoperta) di figure di oggi e di ieri di figli della Leonessa ai quali in occasione di ricorrenze più o meno note il vignettista bresciano dedica una sua tavola. E attraverso essa - che si guardi alla storia o al mondo dello sport, agli spettacoli o alla politica - i lettori possono con un sorriso rinnovare ricordi e conoscenze tutti squisitamente di marca bresciana.

Il 28 maggio 1967 a Brescia nasce Omar Pedrini, cantautore e chitarrista, nonché ex leader dei Timoria.
Il sodalizio artistico nasce sui banchi del Liceo Arnaldo da Brescia, dove Omar conosce Diego Galeri ed Enrico Ghedi, futuri componenti della Band. II loro primo album è datato 1990 e si intitola «Colori che esplodono» in omaggio ai grandi pittori del passato, come Van Gogh. Nel decennio a cavallo tra il 1990 ed il 2000 i Timoria pubblicano altri sei album, tra i quali spicca il più famoso: «Viaggio senza vento».

Nel 2001 con i Timoria pubblica l'album «El Topo Grand Hotel». L'anno successivo la band partecipa al Festival di Sanremo con il brano «Casa mia», che verrà poi inserito nell'album: «Un Aldo qualunque sul treno magico», che diverrà colonna sonora del Film «Un Aldo qualunque», dove Omar si trasforma in attore, interpretando il ruolo di un prete patito per il Rock, Don Luigi. L'anno successivo, il 2003, con l'album dal vivo «Timoria Live: generazione senza vento», si conclude il sodalizio artistico e si scioglie la band.

Da quel momento per Omar inizia un'avventura da solista, già sperimentata nel 1996, quando pubblica l'album «Beatnik - Il ragazzo tatuato di Birkenhead». Nel 2004 Omar partecipa al festival di Sanremo con il brano «Lavoro inutile». L'esperienza si dimostra foriera di soddisfazioni e Pedrini vince il Premio per il miglior testo. Sempre quell'anno inizia a collaborare con la Rai come autore del programma «Robin Hood».

Nel 2005 diventa docente di Laboratorio di composizione e realizzazione di una canzone Pop e Creazione e comunicazione artistica presso il Master in Comunicazione dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Nel 2006 esce con il suo terzo album da solista «Pane, burro e Medicine», dove racconta le drammatiche esperienze di una malattia che già da qualche anno si manifesta in modo deciso: l'aneurisma aortico, per il quale nel 2002 fu operato a cuore aperto in un delicato intervento. In Omar, oltre alla vena artistica e musicale, è presente una profonda sensibilità nei confronti dei drammi che affliggono il mondo e sempre nel 2006 partecipa al progetto discografico Rezophonic, volto a sostenere l'Amref Italia nella realizzazione di pozzi d'acqua nelle regioni più aride dell'Africa.

Nel 2010 viene annoverata un'altra prestigiosa collaborazione: la canzone «Il figlio del vento» diventa la colonna sonora del Film di Pupi Avati «Il figlio più piccolo». La canzone verrà poi inserita nell'album «La capanna dello Zio Rock», che raccoglie i brani suoi e dei Timoria, tutti reincisi per l'occasione. Nel 2011 è il testimonial musicale di Rai5, nata da poco, dove scrive e conduce «Rock ed i suoi fratelli» e diventa conduttore su Rai Isoradio. Sempre in quell'anno duetta con Francesco Renga in «Sangue Impazzito». Il duetto con Renga è molto importante: sancisce la riunificazione tra i due artisti dopo l'abbandono dei Timoria da parte di Francesco, nel lontano 1998.

Nel 2014, esattamente il 7 ottobre, viene operato d'urgenza al cuore dopo esser stato colpito da un malore durante un concerto a Roma. Nel 2017 pubblica l'album «Come se non ci fosse un domani» e sempre quell'anno viene messa alle stampe una sua biografia «Cane sciolto» in cui lo scrittore Federico Scarioni lo racconta da vicino. Nel 2018 pubblica il libro «Angelo Ribelle», contenente riflessioni che spaziano dalla malattia all'uso di droghe, passando per la crisi economica ed il suo rapporto con Brescia.

Nel 2021 è stato operato per la terza volta al cuore a causa di un secondo aneurisma aortico. Questi problemi di salute non fermano comunque il buon Omar, che ad intermittenza, porta avanti quella che è una delle sue grandi passioni: i concerti live.

A proposito di concerti live, in questi giorni è partita la sua tournée di una ventina di date, nelle quale spiccano due date bresciane: il primo giugno suonerà a Bedizzole ed il 12 giugno a Passirano. Concludiamo questo articolo con le parole di Omar, che nacque lo stesso giorno in cui Brescia ricorda un avvenimento infausto: «Sono nato il 28 maggio. Quando ci fu la Strage compivo sette anni. Dall'ottavo ad oggi, la prima cosa che faccio la mattina del mio compleanno è recitare delle preghiere per coloro che morirono in Piazza Loggia».

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