LA CERIMONIA
Capitale, Procida passa il testimone: la cultura in scena per emozionare e crescere insieme

A Palazzo Reale per l’evento «The man» di Amanda Parer - © www.giornaledibrescia.it
«Consegno a voi sindaci di Brescia e di Bergamo le straordinarie emozioni vissute durante l’anno passato dai miei cittadini, sperando che anche i vostri possano vivere con soddisfazione la straordinaria favola della Capitale italiana della cultura». Con queste parole il primo cittadino di Procida, Raimondo Ambrosino, passa il testimone ad Emilio Del Bono e a Giorgio Gori. Nello splendido Teatro di corte nel Palazzo Reale di Napoli, fra gli applausi delle autorità che sottolineano il momento e l’emozione di Ambrosino, si consuma l’ultimo atto della Capitale 2022 e l’anteprima dell’evento 2023.
In prima fila Del Bono e Gori ascoltano il racconto dell’esperienza campana. Un grande successo: 600mila visitatori l’anno scorso contro i 250mila del 2019, già anno record. Una visibilità straordinaria, con un valore pubblicitario equivalente a 33 milioni di euro. «Procida – afferma il suo sindaco – è l’ambasciatrice delle bellezze del Mediterraneo nel mondo».
Il nord
Adesso tocca a due città del nord note per la vocazione manifatturiera, che vogliono mostrare all’Italia la loro altra faccia, quella fatta di storia, tesori artistici, creatività. Il presidente De Luca rende omaggio a Brescia e a Bergamo, «due realtà splendide». Il suo non è un atto formale, tutt’altro. Il presidente della Campania fa un discorso politico. Le due città, sottolinea, uniscono in sé «il patrimonio storico e il moderno dinamismo di impresa». La «vostra presenza qui – dice rivolto ai due sindaci – conferma che l’Italia è l’Italia solo se unita. Siete i rappresentanti migliori dell’unità del nostro Paese», che integra «l’umanesimo e la sofferenza del profondo sud, ricco di umanità e civiltà, e la competitività economica del profondo nord».
L’Italia è l’Italia «soltanto se tiene insieme realtà diverse, se no è spezzata». Chiari riferimenti al tema dell’autonomia e alle polemiche connesse. De Luca cita anche «i due grandi papi Giovanni XXIII e Paolo VI, testimonianza della forte religiosità della vostra terra, in comune con la nostra». A Gori e Del Bono, De Luca affida la missione: «Adesso siate voi del nord i rappresentanti della cultura e dell’unità d’Italia».
Consegne
Il passaggio formale delle consegne avviene a fine cerimonia, dopo il racconto di Procida. Sul palco, con De Luca e Ambrosino, salgono Del Bono, Gori e alcuni volontari delle Capitali (Brescia, Bergamo, ma anche Procida e Matera). Il sindaco della nostra città risponde indirettamente al presidente campano. Civiltà, sottolinea, è prendersi cura degli altri: «E’ quello che hanno fatto istituzioni, volontari, infermieri, medici, sanitari durante la pandemia a Brescia e a Bergamo». Parole che fanno scattare l’applauso del teatro. «Civiltà e umanità: sono questi i valori che fanno l’unità d’Italia, ben oltre i monumenti».
Per Brescia l’evento che inizia domani è un’occasione unica di far conoscere i suoi tesori: «Brescia è un’enciclopedia urbana con tante stratificazioni che testimoniano la sua trasformazione nei secoli». Ma nei prossimi mesi si parlerà anche di cultura come cura e di cura figlia della cultura: civiltà e umanesimo, appunto. Del resto, ricorda Giorgio Gori, l’assegnazione del titolo di Capitale è avvenuto proprio in considerazione delle sofferenze patite durante la pandemia. «In quei mesi difficili abbiamo presentato la doppia candidatura per dare un segnale di speranza alla nostra gente». Bergamo e Brescia, «territori che scommettono sulla cultura come fattore di crescita e di sviluppo».
- Leggi qui il GdB in edicola oggi
- Iscriviti alle newsletter del GdB. Per ogni tuo interesse, puoi avere una newsletter gratuita da leggere comodamente nella mail.
riproduzione riservata © www.giornaledibrescia.it