Cultura

Brescia e Bergamo Capitale della Cultura, il passaggio di consegna con Procida a Napoli

Alla cerimonia è presente anche il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano. «Sottolineare la rinascita che avviene attraverso la cultura»
CAPITALE DELLA CULTURA: PASSAGGIO DI CONSEGNE
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Si è tenuto a Napoli il passaggio di consegna tra le tre Capitali della Cultura: dopo l'esperienza di Procida, inizia ufficialmente l'anno di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023. Tra i presenti anche il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.

«La scelta di Procida come Capitale della Cultura 2022 è stata una scelta molto opportuna, che ha dato dei risultati. Mi dicono di oltre 600mila visitatori, numeri importanti e soprattutto un lascito per il futuro, perché Procida si è riposizionata bene nell'immaginario collettivo», ha dichiarato il ministro.

A Bergamo e Brescia che inizieranno il loro anno di Capitali della Cultura «farò un discorso ufficiale all'apertura, io sarò a Bergamo e il presidente della Repubblica sarà a Brescia», ha detto oggi il ministro.

Anche il sindaco Emilio Del Bono è intervenuto a margine della cerimonia: «Brescia e Bergamo sono due cittàmanifatturiere, operose e sicuramente sarà l'occasione per scoprire la bellezza di queste terre. Siamo emozionati e convinti che sarà un successo». 

  • Le immagini della cerimonia a Napoli
    Le immagini della cerimonia a Napoli
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  • Le immagini della cerimonia a Napoli
    Le immagini della cerimonia a Napoli
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«Leggevo i dati sulle presenze turistiche a Procida e sono molto significativi. Sono felice che per l'isola, per Napoli e la Campania sia stata una buona esperienza. Speriamo che vada bene anche per noi», ha aggiunto il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori.  «Mi piace anche l'idea che ci sia un passaggio di testimone da sud a nord: cominceremo questa settimana e siamo come i debuttanti che hanno un po' di tensione prima della vigilia. Noi abbiamo pagato un prezzo altissimo di sofferenza e vite umane ed abbiamo scoperto che la chiave della cultura è una chiave che ci faceva rinascere».

Del Bono e Gori sono poi saliti sul palco per l'ufficiale passaggio di consegne con il sindaco di Procida, Raimondo Ambrosino. Il sindaco di Brescia ha ricordato la tradizione manifatturiera che unisce le due città e che contribuirà ad arricchire l'anno di Capitale della Cultura. « Abbiamo immaginato che due città operose, molto più famose per la loro manifattura, per la loro produzione, per la loro ricchezza economica dovessero essere invece conosciute per quei tesori nascosti, come li abbiamo chiamati noi nel dossier, che simboleggiano due città che hanno più di 3000 anni di storia.

Il passaggio di testimone con i sindaci delle tre città: Bergamo, Brescia e Procida
Il passaggio di testimone con i sindaci delle tre città: Bergamo, Brescia e Procida

Philippe D'Averio ha definito Brescia come un'«enciclopedia urbana» dove la stratificazione monumentale è molto evidente potente e ci permette di camminare nei secoli. Abbiamo voluto sperimentare anche la cultura come cura, di fronte alla perdita di 45mila persone morte in Lombardia per via del Covid. La cultura è stata elemento di rassicurazione, ma anche la cura è figlia di una civiltà, della cultura di pensare agli altri, come è avvenuto nel periodo della pandemia. E in questo l’Italia è unita. Ci sono i monumenti, certo, ma i monumenti da soli non son utili se non sono utilizzati, fruiti, nella nostra vita collettiva.».

Il presidente della Regione Campania De Luca con i sindaci Giorgio Gori ed Emilio Del Bono
Il presidente della Regione Campania De Luca con i sindaci Giorgio Gori ed Emilio Del Bono
 

Anche il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca ha voluto sottolineare l'ottima opportunità che Procida ha saputo cogliere ed esaltare per poi lodare le due città che ne prenderanno il testimone. «Procida è stata la sfida per promuovere l'idea di un sud diverso sotto moltissimi fronti, dai trasporti al digitale. Siamo soddisfatti per l'immagine e l'economia turistica. Oggi lasciamo il testimone a due realtà splendide del nostro Paese, dal sud al nord profondo.

L'Italia è l'Italia per questo: se non avesse la sofferenza del sud e il dinamismo produttivo del nord saremmo una piccola cosa. Umanesimo e insieme la capacità di competere: Bergamo e Brescia rappresentano bene tutto questo. Un saluto affettuoso e un abbraccio a tutti i vostri concittadini Bresciani e bergamaschi. Rappresentate due realtà straordinarie - ha concluso De Luca - voi siete testimonianza che l'Italia è così bella perché è unita. Bergamo la città dei mille e Brescia la Leonessa sono i rappresentanti migliori dell'unità d'Italia».

«È stata - ha detto Sangiuliano parlando di Bergamo e  Brescia - una scelta legata a un fatto storico rilevantissimo, fu fatta dal precedente governo con decreto legge e fu mirata sul fronte della pandemia. Parliamo infatti delle due province che sono state maggiormente colpite dalla prima ondata della pandemia.

Diventano ora capitali della cultura entrambe le città che sono importanti da un punto di vista imprenditoriale ma che hanno anche cose eccellentissime da un punto di vista culturale e artistico. Questo significa sottolineare la rinascita che avviene attraverso la cultura che da sempre è stato uno strumento per poter rinascere».

Sangiuliano collega la scelta a un episodio storico: «Alcide De Gasperi nell'immediato dopoguerra decise uno stanziamento straordinario - ha detto - per far ricostruire la Scala di Milano. All'epoca molta gente non aveva la casa, molti edifici erano stati bombardati e ci furono critiche alla scelta di De Gasperi di ricostruire la Scala mentre c'erano tanti che vivevano nelle baracche.

De Gasperi rispose che bisognava far rinascere il Paese dopo una guerra rovinosa, procurata insensatamente dal fascismo, e quindi bisogna cominciare anche dai simboli della cultura. Far rinascere le province di Bergamo e  Brescia rispetto alla tragica scia di lutti che ci sono stati significa quindi ripartire dalla cultura, che può essere uno strumento di resilienza e di ripartenza».

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