Cultura

Alla Pinacoteca Tosio Martinengo quei due leoni inediti «fratelli» di quelli del Castello

I gemelli commissionati dallo scultore Domenico Ghidoni nel 1885, ora donati dalla famiglia Lombardi, saranno esposti dopo 140 anni
La posa di uno dei leoni fuori dalla Pinacoteca Tosio Martinengo
AA

Eccoli, nella loro scultorea imponenza, calati a terra da una grù nella piazzetta in cui già troneggia la statua del Moretto. Ma che ci fanno due leoni di marmo davanti alla Pinacoteca Tosio Martinengo?

Sono due inediti e meno noti fratelli della coppia di marmorei felini che pressoché tutti i bresciani hanno visto almeno una volta all'ingresso del Castello cittadino. Li commissionò quello stesso scultore Domenico Ghidoni nel 1885 all'imprenditore rezzatese Davide Lombardi (amico dell'allora ministro Giuseppe Zanardelli), al quale per inciso si deve la realizzazione in marmo di Botticino del Vittoriano di Roma e lo sviluppo dell'industria del marmo bresciana.

Lombardi, in viste di lapicida, dispose la realizzazione dei due muti bestioni nel quadro di un restyling urbanistico nel quale era stato coinvolto il prestigioso artista bresciano.

Tuttavia Ghidoni preferì ai fratelli semisconosciuti i due leoni più celebri (e consumati dalle ingiurie del tempo), che furono inizialmente posti a Porta san Nazaro (l'odierna piazza Repubblica), accanto al casello del dazio sbeffeggiato dai contemporanei per la sua inconsueta forma come «gabbia del canarì». Vi restarono poco: nel 1890, infatti, vennero trasferiti sul Cidneo, là dove restano tuttora, a ridosso del pozzo Pisani, alle porte di quello che un tempo era lo zoo.

E i due incompiuti? I leoni arrivati ieri a bordo di un camion sono rimasti a lungo nella gipsoteca della famiglia Lombardi, tuttora nome eccellente nel settore della lavorazione del marmo, che ne ha ora fatto dono alla Fondazione Ugo da Como. Quest'ultima a sua volta li ha messi a disposizione della Fondazione Brescia Musei perché, alla vigilia dell'anno che vedrà Brescia capitale della cultura assieme a Bergamo, possano per la prima volta in quasi 140 anni essere ammirati dal vasto pubblico. E nel fare buona guardia alla attigua statua del Moretto, pure realizzata dal Ghidoni, si conquisteranno finalmente una notorietà in cui forse non speravano più.

La presentazione ufficiale dell'iniziativa si terrà oggi, 20 settembre, e sarà visibile in diretta Facebook sulla pagina della Fondazione Brescia Musei.

Icona Newsletter

@Buongiorno Brescia

La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia