Cibo etnico a Brescia: i negozi dove fare la spesa è come viaggiare
Chi non ha mai esclamato «È scritto in arabo!» per dire che una cosa è incomprensibile? Anche il cinese e il coreano, però, non scherzano affatto. Ecco perché varcare la soglia di un negozio di prodotti gastronomici etnici può tramutarsi in una vera e propria avventura.
Inizialmente ci si sente spaesati, un po' persi nel mare di colori e profumi che aleggiano nei market. Non si sa bene che corsia imboccare, se quella multicolor dei dolci, o quella di frutta e verdura con nomi ingarbugliati. Oppure, ancora, quella con mille tipi di pasta riposti sugli scaffali. Udon, spaghetti di riso, noodles, soba, vermicelli: qual è la più gustosa e a cosa abbinarla? Anche chi non è nuovo a questi market ogni volta che ci entra rischia di vagarci per un’ora o più.
Il consiglio, quindi, è di scegliere con cura un momento in cui non si è di fretta. Abbandonato lo sguardo sull’orologio, la cosa migliore è farsi guidare dall’istinto e armarsi di pazienza. Fortunatamente su ogni confezione è presente un’etichetta con la traduzione in italiano o, al limite, in inglese, del nome del prodotto e degli ingredienti. Alla peggio, c’è sempre Google Translate, che inquadrando le scritte con il telefonino ci fa da assistente traduttore in tempo reale.
I negozi da scoprire in città
Anche qui a Brescia ci sono dei market di questo genere. Il più conosciuto probabilmente è l’Angkor Superstore di via Dalmazia, un enorme supermercato specializzato in prodotti etnici importati direttamente dai paesi d'origine.
Aperto da ben 40 anni, ospita migliaia di cibi provenienti da ogni angolo del mondo. Un punto di riferimento sia per chi è nato in altri continenti ma ora risiede nel Bresciano sia per i bresciani stessi che amano l’etnico o vogliono approcciare nuovi sapori.

Per un viaggio culinario più vicino ai nostri confini c’è Mix Markt con alimentari dell’Est Europa. Affacciato sulla stessa rotonda dell’Esselunga di via Volta, vende prodotti ucraini, moldavi, romeni, polacchi, bulgari, georgiani, armeni e albanesi. Anche qui, sebbene si parli di stati e culture non così distanti geograficamente dall’Italia, la varietà di sapori è stupefacente.
A partire dal banco del pesce affumicato ed essiccato situato accanto a quello delle salsicce e dei salumi. Curiosando tra gli scaffali si trova anche l’Halva, un delizioso dessert che deriva dal termine arabo «helw», letteralmente «dolce». A base di tahina (crema di sesamo), zucchero, miele e frutta secca.
Una chicca per la cucina asiatica
Dall’Est Europa di nuovo in Asia. Tre mesi fa al civico 201 di via Corsica ha aperto i battenti il SuperCity international foodmarket, il regno della cucina asiatica, specialmente cinese e coreana.

Di dimensioni ridotte rispetto al cugino di via Corsica, questo negozio è una piccola chicca gestita da una famiglia di giovani ragazzi cinesi. La ragazza in cassa elargisce senza problemi anche consigli e ricette con i prodotti in vendita mentre suo figlio, il simpaticissimo William, è un vulcano. Gettando uno sguardo ai frigoriferi, stupisce la quantità di tofu di ogni risma. Lo stesso vale per i funghi.

Fanno invece un po’ storcere in naso gli snack a base di zampe di gallina e di pollo: sono immersi in un liquido di condimento che, così a prima vista, deve rendere ancora più bizzarro il sapore di un alimento già di per sé piuttosto desueto, ormai, anche dalle nostre parti.

Pittoreschi, invece, sono gli scatoloni con blocchi di spaghetti di soia e di riso, che di primissimo acchito ricordano i capelli d’angelo, detti anche stoppa, usati in ambito idraulico per sigillare i tubi. Cucinati da mani sapienti, però, diventano un piatto di una bontà unica.
Il SuperCity international foodmarket è diventato virale alcune settimane fa grazie al video della food creator Sara Palamà, che gestisce il canale «Brescia Food Explorer».

Veronese di nascita, la 31enne si è trasferita a Brescia nel 2023 per convivere con il compagno bresciano. Inizialmente ha fatto fatica ad ambientarsi, specie per via di un lavoro che non la soddisfaceva (è social media manager). Di lì a poco, però, ha trovato un modo tutto suo per avvicinarsi al territorio e raccontarlo: il cibo.
«Frequentavo Brescia già da tempo con il mio ragazzo – racconta -. Entrambi siamo appassionati di cucina, lui ama quella mediorientale e indiana, io invece, avendo studiato giapponese e vissuto in Giappone, ho un debole per la cucina asiatica». Ne è nata una tradizione: ogni sabato sera una cena fuori, ogni volta in un ristorante etnico diverso. «Abbiamo girato praticamente tutti i locali della città. Per me assaggiare nuovi piatti è come viaggiare senza spostarmi da casa».
Così, quasi per gioco, lo scorso novembre Sara ha aperto i suoi canali Instagram e Tik Tok «Brescia Food Explorer», incentrati inizialmente esclusivamente sulla cucina etnica e asiatica. «Brescia è una città multiculturale – spiega la 31enne –, e volevo raccontarla anche da questo punto di vista. All’inizio era solo un progetto personale, ma ha avuto subito un boom e sta crescendo molto. Le persone apprezzano quello che faccio e questo mi spinge ad andare avanti».
Oggi il canale è diventato un punto di riferimento per chi cerca consigli su dove mangiare bene a Brescia e in provincia. Sara cura tutto da sola: dalle riprese al montaggio video, dalla scrittura delle recensioni alla creazione delle copertine. «Mi occupo anche della mappa Brescia Food Explorer su Google Maps – racconta –, dove inserisco i ristoranti in cui mangio, i miei commenti, i piatti consigliati e alcune informazioni utili anche per chi ha intolleranze o segue un’alimentazione vegana o vegetariana».

Molto selettiva nelle collaborazioni, ha rifiutato alcune proposte da parte di catene che non rispecchiano la sua filosofia. «Finché non avrò un seguito solido non ho intenzione di chiedere compensi – racconta –. Quando vengo invitata, lo segnalo chiaramente con un hashtag. Ora valuterò collaborazioni mirate: non mi interessano solo i soldi – anche se certe agenzie offrono quasi metà di uno stipendio – ma contenuti che abbiano davvero valore».
Il prossimo passo? Un progetto, chiamato «A cena con Brescia Food Explorer», pensato per coinvolgere ristoranti di cucina etnica e orientale. «L’idea è raccontare non solo i piatti ma anche la cultura da cui provengono – aggiunge la social media manager –. Vorrei far scoprire Brescia ai bresciani come l’ho scoperta io. La città ora mi sta dando tanto e spero di ricambiare con contenuti utili, che aiutino a conoscerla e viverla meglio».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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