Il cargo Usa delle atomiche dopo Ghedi e Incirlik vola in Inghilterra

Un altro tassello nel puzzle «atomico». Con buona probabilità l’ultimo della serie. È quello che si è aggiunto ieri pomeriggio quando lo stesso cargo militare statunitense che martedì era giunto all’aerobase di Ghedi, è ridecollato dall’aeroporto turco di Incirlik, dove era giunto direttamente dalla «tana» dei Diavoli Rossi.

Un ulteriore volo per raggiungere un’altra delle basi Nato d’Europa in cui si ritiene che siano dislocate bombe atomiche del tipo B61: la Lakenheath Raf Base, nel Regno Unito. Il gigante dell’aria – lo ricordiamo – era decollato dagli Usa il 2 novembre per raggiungere prima il Comando aereo alleato di Ramstein in Germania e quindi la base olandese di Volkel e da questa per l’appunto Ghedi. Tutti siti capaci di accogliere le sole bombe tattiche dell’arsenale di deterrenza Usa, al pari di Lakenheath, dove il C-17 è atterrato verso le 15 di ieri.

Un C17 Globemaster del 62nd Airlift Wing dell'Usaf - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it

Si tratta di una base della Royal Air Force che ospita anche F-15 americani e che stando agli analisti è dotata di strutture per accogliere gli ordigni nucleari: non ne ospita dal 2007, ma diversi elementi inducono gli esperti a ritenere che Washington voglia ricollocarvene alcune.

L’aereo che ha toccato le basi citate è del solo reparto Usaf – il 62nd Airlift Wing – abilitato al trasporto di bombe atomiche tattiche. Nel suo ultimo trasferimento ha seguito una rotta attraverso i cieli di soli Paesi Nato senza limitazioni quindi al trasporto di armi non convenzionali. Restano le incognite sulla natura del volo: l’ipotesi più probabile è che sia in atto la sostituzione degli esemplari di B61 di versioni più obsolete con l’ultima, la B61-12.