Cronaca

Viaggi e Giubileo, l’agenda del prossimo Papa è già molto fitta

Tra le prime incombenze ci sarà la scelta dei collaboratori e delle guide dei Dicasteri di Curia. Il nuovo Pontefice dovrà decidere se confermare il viaggio in Turchia che Bergoglio avrebbe dovuto affrontare
Viaggi e Giubileo, l’agenda del prossimo Papa è già molto fitta - Foto Ansa/Fabio Frustaci © www.giornaledibrescia.it
Viaggi e Giubileo, l’agenda del prossimo Papa è già molto fitta - Foto Ansa/Fabio Frustaci © www.giornaledibrescia.it
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Già mentre i cardinali sono riuniti in Sistina c’è tutto un calendario di impegni che incombe e attende il nuovo Papa in uscita dalle urne del Conclave. È un’agenda fittissima di scadenze su cui il neo eletto Pontefice sarà chiamato a pronunciarsi fin dai giorni immediatamente successivi l’ascesa al soglio di Pietro. Tra le primissime incombenze c’è la scelta dei suoi più diretti collaboratori e delle guide dei Dicasteri di Curia, il governo della Chiesa universale: vedere dunque chi confermare (magari perché il rispettivo quinquennio non è ancora scaduto) o nominare ex novo per i vari settori, dopo che tutti gli incarichi – a partire da quello del segretario di Stato, e salvo pochissimi – sono scaduti con la morte di Papa Francesco.

Il viaggio in Turchia

Un’altra decisione da prendere a strettissimo giro, per il Papa, sarà se confermare il viaggio che Bergoglio avrebbe dovuto fare in Turchia prima della fine del mese per l’anniversario del Concilio di Nicea: un appuntamento importantissimo sul piano ecumenico, per cui il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo aveva sempre dato per certa la presenza di Francesco, poi tramontata per la malattia. Il viaggio è stato comunque preparato, e il nuovo Papa dovrà solo decidere se andare personalmente, come primo viaggio del pontificato, o se inviare un suo delegato.

Le canonizzazioni

Tra gli altri appuntamenti da fissare, quelli riguardanti le canonizzazioni che sono state sospese, prima tra tutte quella di Carlo Acutis, il santo millennial «patrono del web», che doveva avvenire il 27 aprile in occasione del Giubileo degli adolescenti. Alle viste c’è anche quella di Pier Giorgio Frassati il 3 agosto, al termine del Giubileo dei giovani, altro grande e attesissimo evento giubilare. Da fissare poi quelle – da Bartolo Longo, fondatore del Santuario di Pompei, a José Gregorio Hernández, il «medico del popolo» che sarà il primo santo venezuelano – per stabilire la data, scelta che Francesco aveva rimandato a un Concistoro che però non ha fatto in tempo a calendarizzare e a guidare.

Il Giubileo

Sarà proprio il capitolo Giubileo, con la sua successione di eventi, a cambiare passo con la nomina del nuovo Papa, dopo l’inizio difficile per la malattia e il ricovero del Pontefice defunto. Questo Anno Santo, tra l’altro, sarà il secondo della storia dopo quello del 1700 in cui la Porta Santa viene aperta da un Papa e chiusa da un altro. I primi impegni che attendono a breve e in rapida successione il nuovo Pontefice sono il Giubileo delle Confraternite (16-18 maggio); il Giubileo delle Famiglie, dei Bambini, dei Nonni e degli Anziani (30 maggio-1 giugno); il Giubileo dei Movimenti, delle Associazioni e delle nuove Comunità (7-8 giugno); il Giubileo dello Sport (14-15 giugno); il Giubileo dei Governanti (20-22 giugno). Nei giorni successivi sono previsti quello dei Seminaristi e dei Sacerdoti, gli altri seguiranno fino alla chiusura della porta santa, il 6 gennaio 2026.

Altri impegni

L’altro grande «cantiere» avviato da papa Francesco, e che in qualche modo attende al varco il nuovo Pontefice, è la triennale «fase di attuazione» del Sinodo sulla sinodalità, che già prevede in questo mese di maggio la pubblicazione del Documento di sostegno, tra giugno e dicembre i percorsi di attuazione nelle Chiese locali e loro raggruppamenti, il 24-26 ottobre il Giubileo delle équipe sinodali e degli organismi di partecipazioni, andando poi avanti fino all’«Assemblea ecclesiale in Vaticano», fissata per l’ottobre 2028. Tra le questioni più spinose in vista, dal 22 settembre l’appello del processo sulla gestione di fondi della Santa Sede e la compravendita del Palazzo di Londra, fortemente voluto da papa Francesco, che inevitabilmente riporterà in auge la vicenda Becciu, e non solo.

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