Verso il Giubileo dei giovani, i bresciani a piedi sulla Via Francigena
Il nostro viaggio comincia martedì 29 luglio. Alle 5 di mattina ci troviamo all’Oratorio di Santa Maria della Vittoria, in via Cremona. Oltre ai giovani del quartiere, tra i 25 membri del gruppo ci sono ragazzi di Casazza, San Bartolomeo e altre parrocchie della città. L’idea di partire insieme per il Giubileo percorrendo un tratto della Via Francigena è nata l’estate scorsa durante la Giornata mondiale della gioventù a Lisbona.
La partenza
Ci siamo tutti: caricati gli zaini, si parte. A guidare le auto sono quattro amici, che salutiamo (e ringraziamo per la levataccia) quando, alle 9.30, arriviamo alla Pieve di Santa Maria Assunta a Gambassi Terme, punto di partenza del nostro cammino. Lì ci raggiungono altri due ragazzi che hanno deciso di partire tre giorni prima di noi. Sono accompagnati da due ragazze, una francese e una statunitense, che hanno incontrato nelle tappe precedenti e che diventeranno parte del nostro gruppo.

Ci aspettano 15 chilometri di cammino, fino a San Gimignano. Il sole picchia e le salite non mancano, ma l’entusiasmo del primo giorno e gli incoraggiamenti delle persone che incontriamo per strada rendono la fatica più sopportabile. Dopo la pausa pranzo al santuario di Pancole, entriamo a San Gimignano alle 15.30. Ad attenderci c’è don Gianni, che ci fa strada verso l’oratorio dove alloggeremo, a due passi dalla bellissima piazza del duomo. Nel campetto da calcio, con vista sulle torri medievali, stanno giocano alcuni ragazzi: inevitabile una partitella, che i nostri vincono a mani basse.

Serata
Dopo le docce, ci aspetta una visita al duomo, guidata da don Gianni che ci illustra i bellissimi affreschi trecenteschi. La cena supera qualsiasi aspettativa: bruschette, pasta alla gricia e salumi locali, tutto ottimo, preparato e servito da un gruppo di volontari gentilissimi. Dopo cena, giro della cittadella. In piazza duomo una band suona De André: ascoltiamo e canticchiamo mangiando un gelato, finché la stanchezza e il pensiero dei 30 chilometri che ci attendono l’indomani ci invitano a infilarci nel sacco a pelo.
Secondo giorno
Ieri sveglia alle 6 e colazione rapida: ci aspetta la camminata più impegnativa, destinazione Monteriggioni. Nella prima metà ci scopriamo sorprendentemente performanti: la colazione abbondante e il morale alto fanno andare le gambe e sopportare il sole senza troppa fatica. Verso mezzogiorno raggiungiamo il parco fluviale dell’Elsa: un’oasi immersa nel verde dove il fiume forma cascatelle e anse balneabili. Tempo due minuti e siamo in acqua, fredda quanto basta per dare sollievo. Dopo i tuffi e il pranzo, riprendiamo il cammino. Ora, il sole che picchia e la stanchezza si fanno sentire, ma da uno scorcio che si apre tra gli alberi scorgiamo la meta: la cittadella di Monteriggioni, arroccata su una collina. Varchiamo le porte esausti, ma la vista della piazza e una birra ripagano un po’ della fatica. Raggiungiamo l’ostello. Tempo di medicare le ferite ai piedi, mangiare una pizza e riposare. Ci aspettano altri 20 chilometri verso Siena.
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