Uccise un ladro a Serle: esce dal carcere di giorno e torna in officina al fianco del padre
È in carcere dal 10 ottobre 2019 per scontare la condanna a nove anni e quattro mesi per omicidio volontario.
Il conto con la giustizia non lo ha ancora saldato definitivamente, ma da pochi giorni Mirco Franzoni sta uscendo da Verziano. Lascia il penitenziario al mattino e torna a Serle per lavorare nell’officina di famiglia accanto al padre. Poi la notte la trascorre in cella.
La vicenda
È la nuova vita del bresciano che ad agosto compirà 40 anni e che la sera del 14 dicembre 2013 uccise uno dei due ladri che lo stesso pomeriggio avevano rubato a casa del fratello di Franzoni. Mentre un malviventi riuscì a scappare - e di lui non si è più saputo nulla - Eduard Ndoj, 26enne di origini albanesi, venne raggiunto da un colpo di fucile da caccia all’altezza di una spalla in un vicolino di Serle. «Abbiamo avuto una colluttazione, voleva strapparmi il fucile dalle mani ed è partito il colpo» si è sempre difeso Mirco Franzoni.
Non gli aveva creduto il pubblico ministero e nemmeno i giudici. Di primo e secondo grado e della Cassazione. «L’imputato ha, con un gesto sconsiderato, esploso il colpo con l’intento di impedire a Ndoj di guadagnare la fuga, nel momento in cui si è reso conto che questi aveva disatteso l’esortazione a fermarsi» ricostruì la Corte d’Assise che però smontò la tesi della caccia all’uomo da parte dell’intero paese come prospettato dall’accusa. Serle si è sempre schierato fin dal primo momento al fianco di Franzoni con quello striscione «Mirko, Serle è con te» che venne esposto nei giorni in cui a dicembre di dieci anni fa il bresciano finì ai domiciliari. Franzoni si presentò spontaneamente in carcere a Verziano il giorno successivo al pronunciamento della Cassazione che confermò la condanna definitiva a nove anni e quattro mesi per omicidio volontario.
Il permesso
Ora il 40enne sta affrontando un nuovo capitolo del suo iter giudiziario. La direzione di Verziano - con parere favorevole del Tribunale di Sorveglianza - ha infatti firmato il via libera alla concessione dell’articolo 21 che prevede il lavoro fuori dal carcere. E Franzoni da martedì è impegnato di giorno nell’officina di famiglia, protetto - oggi come ieri - dai compaesani. Chi lo ha incontrato parla di un uomo cambiato dall’esperienza in carcere, meno chiuso e più estroverso.
Al momento deve rientrare in cella immediatamente dopo la fine del turno di lavoro e solo tra qualche tempo l’orario di impegno esterno potrà essere esteso fino a sera come accade per altri detenuti.
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