Truffa anche i complici e loro provano a ucciderlo

Pensavano di doversi guardare dai nemici e dalle persone che avevano raggirato. Ma mai avrebbero pensato di diventare a loro volta vittime della truffa e di veder sparire i 50mila euro che con una serie di sotterfugi avevano scucito a decine di connazionali. Un ribaltamento della situazione che li ha mandati su tutte le furie, li ha armati e li ha portati ad organizzare una spedizione punitiva che solo per caso non si è conclusa con un omicidio. La vittima della loro furia comunque è stata ricoverata per giorni in prognosi riservata e ritenuta dai medici in imminente pericolo di vita per una emorragia cerebrale.
Un’intricata vicenda che ruota attorno ad un raggiro ai danni di immigrati pachistani che, in vista delle feste di fine anno, avevano in programma di tornare in patria e che per questo stavano cercando di acquistare biglietti aerei a prezzi convenienti.
La lite
Non è ancora chiaro cosa sia successo nel dettaglio, le indagini dei carabinieri della Compagnia di Brescia sono ancora in corso. Da una parte ci sono marito e moglie pachistani, residenti da anni in città, lui di 35 anni e lei di 31. Dall’altra parte il loro socio negli affari illeciti che li hanno arricchiti tutti, un connazionale di 38 anni.
Per mettere a segno un nuovo – evidentemente importante e remunerativo – imbroglio, il gruppo decide di investire 50mila euro e i due coniugi diventano i soci finanziatori. Passano i giorni e le settimane e l’impresa non decolla e anzi il socio della coppia svanisce con i soldi.
Marito e moglie non la prendono bene, per nulla. Scoprono che il loro complice si nasconde in un appartamento di Fiumicello. Il 19 novembre di armano di bastoni e fanno irruzione nella casa, aggrediscono il socio di malaffare e lo prendono a bastonate, colpendolo con particolare violenza alla testa.
Le ferite
Il personale di soccorso trasferisce il 38enne in ospedale il condizioni gravissime e parte immediatamente la segnalazione ai carabinieri che aprono una indagine per tentato omicidio. La vittima resta in bilico tra la vita e la morte per diversi giorni e quando finalmente dal reparto di terapia intensiva arrivano buone notizie i militari dell’Arma hanno ricostruito il quadro della situazione in cui è maturata l’aggressione.
Tutti gli elementi raccolti sono finiti in una richiesta di custodia cautelare con l’accusa di tentato omicidio, avanzata dalla Procura della Repubblica e poi emessa dal Gip e che è stata eseguita nelle scorse ore. La donna si trova agli arresti domiciliari mentre l’uomo è stato portato in carcere.
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