Torbiere, il percorso centrale è a rischio: servono 200mila euro

È il simbolo delle Torbiere, uno dei luoghi più fotografati della riserva e lo scorcio più scenografico: il percorso centrale, però, è anche il più delicato con ottocento metri di passerelle di legno immerse nell’acqua che attraversano le vasche più tutelate dell’area umida. E, proprio per la tipologia di costruzione, oggi è anche il più malmesso dal punto di vista idrogeologico perché argini e pontili, con l’andare del tempo, si sono ammalorati.

Per riqualificarlo e permettere così che torni a essere uno dei luoghi più frequentati, quando non è chiuso – ossia tra febbraio e luglio per permettere la nidificazione degli uccelli –, il percorso centrale ha bisogno di interventi di riqualificazione per 200mila euro, 55mila dei quali sono stati richiesti al Ministero del Turismo.
L’intervento
«Speriamo che la candidatura porti dei contributi – spiega il direttore dell’ente, Nicola Della Torre – perché altrimenti non ci sono tante possibilità di intervento. L’alternativa è un intervento dei Comuni referenti – Iseo, Corte Franca e Provaglio d’Iseo – o la chiusura».

Gli ultimi lavori strutturali risalgono a 25 anni fa e da allora, a parte le sostituzioni di assi sulle passerelle, non ci sono stati interventi, ora necessari.
«Il dissesto idrogeologico e gli sbalzi del livello dell’acqua hanno minato gli argini rendendo il percorso non più sicuro, quindi è urgente intervenire – continua Della Torre – il cantiere, inoltre, sarà difficile perché bisogna agire con una chiatta dall’acqua e sull’acqua. A febbraio il percorso sarà chiuso, come ormai è prassi da qualche anno, ma in quel periodo non sarà possibile effettuare le opere proprio per non disturbare gli uccelli. Il progetto è di operare al termine della nidificazione, quindi da agosto del 2026».
Per i ragazzi
Intanto l’ente, mentre sono in corso laboratori gratuiti di meditazione olfattiva, grounding sensoriale, tecniche di riconnessione e spettacoli nella natura, ha aperto il bando per il servizio civile. Ragazzi tra i 18 ed i 28 anni che hanno a cuore l’ambiente, la biodiversità e credono nella sostenibilità possono partecipare al progetto «Paesaggi in rete», dodici mesi retribuiti di esperienza diretta nella conservazione della natura.
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