Teatro romano, il centrodestra chiede chiarezza

Brescia può vantare il patrimonio di epoca romana più importante del Nord Italia. Non solo Capitolium e domus, ma anche il teatro d’età Flavia. Gli studi dicono che poteva contenere fino a 15mila persone. Già lo scorso anno è stato reso parzialmente fruibile ospitando alcuni spettacoli di Ctb e Teatro Grande. Ma la sindaca Laura Castelletti ha un progetto più ambizioso: recuperare completamente il teatro.
In proposito un’interrogazione con risposta scritta è stata presentata alla sindaca ed al presidente del Consiglio comunale dal gruppo al completo delle opposizioni in Loggia. Verrà discussa, anticipano i consiglieri di centrodestra in una prossima assise, «per venire a conoscenza, finalmente - ha spiegato Massimo Battagliola, capogruppo di Brescia Civica -, con chiarezza su alcuni punti fondamentali che riguardano il progetto di massima del teatro romano».
«A cominciare - ha aggiunto il legista Fabio Rolfi -, alla luce anche delle precise puntualizzazioni da parte della locale Sovrintendenza, se si è proceduto a definire un protocollo d’intesa, dato che il sito archeologico è proprietà del Demanio, finalizzato a definire le future e possibili forme di collaborazione tra Enti atte a individuare le progettualità per il recupero del sito e la sua rigenerazione culturale». Il centrodestra - che si è dichiarato favorevole al progetto se i tasselli andranno nel posto giusto - insiste anche domandando per quali ragioni l’Amministrazione della Loggia ha deciso di procedere con un incarico diretto e non ha scelto invece una modalità concorsuale finalizzata a dare maggior evidenza alle proposte, organizzando un concorso di idee a livello internazionale.
«Non basta - ha continuato Paolo Fontana, capogruppo di Forza Italia e Pli -. Chiediamo per quali ragioni si è scelto di anticipare la redazione di un progetto, seppur “di massima” senza attendere le risultanze degli scavi archeologici in corso necessarie per avere un quadro di conoscenza approfondito sulla compatibilità tra il progetto di rigenerazione culturale del sito con la prioritaria di tutela storica, artistica ed archeologica senza esplicito consenso da parte della proprietà statale».
«Prima si deve mettere ordine alle conoscenze- ha concluso Mattia Margaroli, capogruppo di Fratelli d’Italia - dopodiché si potrebbe promuovere un concorso di idee; c’è ancora molto su cui indagare perché sinora la storia del teatro romano è una storia fumosa».
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