Sport acquatici, sul Garda ci sono anche attività inclusive

C’è chi si alza all’alba per inseguire il vento e chi preferisce il silenzio sospeso tra una pagaiata e l’altra. C’è chi vola sull’acqua e chi la sfida con muscoli e concentrazione. Sul lago di Garda lo sport non è solo movimento: è un modo di stare nel paesaggio, di farsi attraversare dall’ambiente, di sentire il corpo – e il tempo – in un altro ritmo.
I più diffusi
Gli sport acquatici, qui, non sono un contorno. Sono un’abitudine, un richiamo, un pezzo identitario. Dai centri vela storici del basso lago agli spot più ventosi dell’alto Garda, ogni sponda ha la sua specialità. Windsurf e kitesurf? Classici intramontabili, ancora capaci di emozionare, ma non più gli unici protagonisti. Oggi il Garda è anche un regno per il sup, la canoa, il kayak, il wakeboard e naturalmente per la vela, che resta una colonna portante grazie a scuole, club e regate internazionali.
Sempre più frequentate le scuole estive, soprattutto quelle dedicate ai bambini e ai ragazzi: corsi base, perfezionamento, uscite guidate. Per molti è il primo approccio con l’acqua «attiva», un modo per imparare regole e libertà. Anche per gli adulti, però, le offerte si moltiplicano: tra noleggi, tour organizzati, sessioni di avviamento e giornate di «prova sport», basta una mezza giornata per prendere confidenza con pagaie, vele o foil.
I meno noti
Accanto agli sport più noti, si fanno strada anche discipline meno diffuse: il dragon boat, ad esempio, l’outrigger o il surf da onda «da lago», proposte da associazioni sportive sempre più attente all’inclusione e all’accessibilità. Non mancano progetti rivolti a persone con disabilità, o percorsi pensati per le donne e per le fasce d’età meno «standard». In alcune località sono attivi anche camp estivi rivolti a chi vuole combinare sport, natura e socialità, con proposte settimanali che uniscono l’attività fisica alla scoperta del territorio.
Poi ci sono gli appassionati dell’alba, quelli che si infilano la muta quando il lago è ancora uno specchio. O chi si ritrova la sera, tra amici, per una pagaiata lenta e silenziosa, al tramonto. Per alcuni è allenamento, per altri è quasi meditazione. La bellezza del Garda è che c’è spazio per entrambi – e per chiunque abbia voglia di provarci. Il lago, insomma, non è solo balneazione. È una palestra liquida, aperta a tutti, dove ogni onda può diventare una traiettoria. Basta saperla leggere, o volerla inventare.
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