Sciopero dei lavoratori delle Poste, oggi possibili disagi
Il servizio postale a Brescia negli ultimi anni ha perso per chiusura definitiva numerosi piccoli uffici, ha visto la riduzione del servizio in altri, e ha scontato una decrescita del personale in servizio. Questo trend – secondo le segreterie sindacali Slc Cgil e Uil Poste – non sarebbe destinato a interrompersi. Per questo oggi, nove anni dopo l’ultimo sciopero nazionale di 24 ore, i lavoratori postali tornano a incrociare le braccia per una protesta che coinvolge amministrazione, impiegati e portalettere, tutti uniti nel chiedere alla spa a maggioranza pubblica anche «condizioni di lavoro migliori e la redistribuzione degli ingenti profitti incassati ogni anno dall’azienda».
Disagi
Come conseguenza i 248 uffici postali sparsi tra la nostra città e la provincia funzioneranno a singhiozzo o potrebbero essere chiusi, nonostante allo sciopero non partecipi Slp Cisl, il sindacato che raccoglie il maggior numero di adesioni tra i lavoratori postali. Lo sciopero per le prestazioni straordinarie, supplementari e aggiuntive invece andrà avanti fino al 2 luglio.
I problemi denunciati
Secondo il segretario Slc Cgil settore Poste, Alberto Fostinelli, «Brescia e provincia rischiano di vedersi ridurre ancora una volta i servizi sul territorio. L’azienda sta valutando la possibilità di eliminare 71 zone di recapito per un taglio (che sarà anche nazionale) di circa il 15%. La mannaia non dovrebbe risparmiare, come capitato spesso negli ultimi anni, nemmeno il servizio allo sportello di alcuni uffici. In questo caso a rischiare la chiusura definitiva sono Castel Mella Uno e Rezzato Uno, mentre a Calino di Cazzago San Martino, Corticelle Pieve di Dello, Zocco di Erbusco, Garatasolo di Pisogne e in città in via Grandi (zona Motorizzazione civile) il servizio potrebbe essere ridotto da sei giorni di apertura settimanale a tre. Ore di servizio a cittadini e imprese dovrebbero perdersi anche a Pisogne, per l’intenzione di eliminare l’apertura pomeridiana». La protesta comunque si concentra anche sulle condizioni di lavoro del personale, per la segreteria sindacale postale della Camera del lavoro di via Folonari «sempre più critiche».
Stress
«I dipendenti di Poste vivono oggi una condizione di stress importante – continua Fostinelli –. Gli sportellisti, per esempio, sono alle prese con una serie sempre più ampia di servizi e di prestazioni da imparare, aggravata dal fatto che lavorano spesso in squadre sottodimensionate, costretti costantemente a stringere i denti per sopperire alle carenze di organico. Per capire il clima che si respira oggi in azienda vi dico che solo tra gli iscritti di Slc Cgil Brescia nell’ultimo mese si sono licenziate cinque persone, un portalettere, un impiegato, un commerciale, un addetto alla produzione e un ragazzo assunto a tempo determinato».
La protesta comprende anche il disaccordo sul numero di ore settimanali che dovrebbero fare i lavoratori della linea corriere pacchi, 39 invece delle canoniche 36, e la chiusura in tutto il Paese di 450 sale di consulenza. I postali bresciani manifesteranno oggi a Milano, in piazza Affari, dalle 10 alle 14.
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