Ruba quadri in taxi in piazzale Arnaldo: finisce ai domiciliari
Dopo l’arresto dell’uomo dipendente delle Poste che tra giovedì e venerdì si è reso responsabile del furto di un quadro e del tentato furto di altri due in una casa di piazzale Arnaldo, il Tribunale ha celebrato ieri l’udienza del processo per direttissima. All’uomo, difeso dagli avvocati Federico Bordonaro e Marco Gallina, sono stati concessi gli arresti domiciliari.
Agli atti tutta la vicenda del furto del quadro in piazza Arnaldo, dello spacciarsi per un «ispettore postale» quindi il rinvenimento a casa sua di una delle tele rubate e di cinque casse gialle colme di corrispondenza che l’uomo avrebbe trafugato dalla sede di lavoro, il centro di smistamento della corrispondenza di via Dalmazia. L’udienza della direttissima è stata aggiornata a metà giugno in attesa di una serie di accertamenti e di indagini a carico dell’uomo.
Da capire anche il perché del furto dei quadri ritenuto dai magistrati di modesto valore. I tre quadri avrebbero infatti un valore di mercato di 1.700 euro circa. Il primo furto in casa è avvenuto giovedì.
L’uomo, un bresciano, si è introdotto nell’abitazione mescolandosi ad alcuni operai e artigiani che stavano eseguendo dei lavori. Poi si è ripresentato il giorno dopo spacciandosi per ispettore postale ma non gli è stato aperto. Quindi si è infilato dietro un operaio ma è stato sorpreso dopo che aveva sottratto un secondo quadro e ne stava staccando un terzo dalla parete.
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