CronacaBassa

Rsa Ospitaletto, il parroco non entra nel consiglio della Fondazione Serlini

Gabriele Minelli
Dopo le polemiche e la sostituzione di alcuni consiglieri, don Adriano Bianchi segnala «forte disagio» e si autosospende
La Rsa Serlini di Ospitaletto
La Rsa Serlini di Ospitaletto
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Tre nuovi consiglieri nominati dal Comune a partire dal 29 aprile nel Cda della Fondazione Serlini, ente che gestisce la Rsa di Ospitaletto, ma anche l’autosospensione del parroco don Adriano Bianchi dal consiglio per motivazioni legate «al clima di tensione che si respira tra la gente e le istituzioni circa la gestione e il futuro della Rsa». Queste le ultime novità della querelle infinita che coinvolge la Serlini, con il parroco che ha annunciato ieri la sua scelta (almeno momentanea) di lasciare il cda per lanciare un segnale forte.

Le ragioni

«Premesso che la Parrocchia non intende sottrarsi al ruolo che nel tempo la comunità le ha conferito (nello statuto della Fondazione è da sempre prevista la presenza del parroco), registro il mio disagio e l’impossibilità di esercitare un ruolo di conciliazione tra le parti che miri ad una gestione più serena di questa istituzione - ha spiegato don Bianchi -. Mi sento ora moralmente obbligato a fare in modo che questa situazione non sia strumentalizzata e non crei ulteriori divisioni nella comunità. Al momento dell’insediamento del nuovo Consiglio farò poi le mie valutazioni».

Va detto che il sindaco Laura Trecani qualche giorno fa ha deciso di confermare i tre consiglieri già scelti sei mesi fa dopo aver rimosso il presidente della Fondazione Gian Battista Garza e gli altri consiglieri a nomina comunale (rimessi poi al loro posto dal tribunale civile di Brescia in seguito ad un ricorso del cda. Scelta che ha portato il Comune a fare reclamo). I tre consiglieri sono: Antonio Tirinato (medico chirurgo specialista in cardiologia e già medico interno di Rsa), Simonetta Stefanini (infermiera professionista e coordinatrice in Rsa del territorio) e Giambattista Rocco (amministratore contabile). Nonostante le polemiche e gli strascichi da un punto di vista legale, l’Amministrazione comunale ha scelto così di tirare dritto per la sua strada, con la conferma del nuovo corso per il consiglio d’amministrazione della casa di riposo, in scadenza il 28 aprile.

Lo scontro

Una decisione che ha scatenato nuovamente le reazioni di Garza: «Le scelte della sindaca, giudicate illegittime dal tribunale di Brescia, hanno fatto piombare nell’incertezza la Serlini, al centro di un progetto di ristrutturazione in corso dove peraltro il contratto tra azienda e Fondazione non è stato firmato. Oggi si vuole cambiare il cda in una situazione nella quale non è nemmeno stato chiuso il bilancio».

Tutto nasce a novembre, con la scelta di cambiare parte del cda da parte, appunto, di Trecani. Una decisione legata alle dure esternazioni di Garza nei giorni precedenti al Consiglio comunale che ha sancito lo stop da parte della nuova Amministrazione circa un progetto d’ampliamento della casa di riposo in partenariato pubblico privato. Da qui la rimozione di Garza, Germano Bettoncelli e Francesca Ferraresi, che faranno ricorso, accolto, al Tribunale civile di Brescia.

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