Cronaca

Chi decide le rotte aeree? Perché alcuni voli passano su Brescia

La Redazione Web
Sicurezza, efficienza, condizione meteo: come vengono «disegnati» i corridoi in cielo. Sulla Franciacorta il giro di allineamento verso Orio al Serio
Un velivolo Air Dolomiti
Un velivolo Air Dolomiti
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Ogni giorno, aerei commerciali, cargo e privati solcano il cielo sopra le nostre teste, seguendo traiettorie che non sono mai casuali. Ma chi traccia le rotte aeree? E perché alcuni velivoli sorvolano zone come il Monte Orfano o la Franciacorta, come riportato da cittadini e comitati nei giorni scorsi?

I corridoi nel cielo

Le rotte aeree vengono stabilite da Enav, la società che in Italia gestisce il controllo del traffico aereo civile, in coordinamento con l’ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) e con organismi internazionali come Eurocontrol. Il cielo, infatti, è suddiviso in corridoi ben precisi, chiamati aerovie, che collegano aeroporti e punti di navigazione. Le traiettorie sono pensate per garantire la sicurezza, la fluidità del traffico e, sempre più, per limitare l’impatto ambientale e acustico.

Come si tracciano le rotte

I criteri che regolano la scelta delle rotte sono diversi. In primo luogo la sicurezza, con distanze minime tra gli aerei e separazione tra le diverse quote di volo; poi c’è l’efficienza dei percorsi, per ridurre tempi e consumi; segue il tema del minore impatto acustico possibile, soprattutto nelle fasi di decollo e atterraggio, le più rumorose; non meno importanti le condizioni meteorologiche, che possono far variare rotte e altitudini anche all’ultimo momento.

In generale, il decollo e l’atterraggio seguono traiettorie preferenziali dette SID (Standard Instrument Departure) e STAR (Standard Arrival Route), che vengono aggiornate periodicamente anche in base all’espansione urbana o a nuove esigenze ambientali.

Cosa succede sopra Brescia

Il cielo sopra la provincia di Brescia è attraversato ogni giorno da numerosi voli, pur non avendo un aeroporto commerciale attivo. Il traffico visibile deriva per lo più da aerei in rotta verso Malpensa, Linate e Orio al Serio, i tre principali scali lombardi; voli cargo e charter che sorvolano la pianura padana lungo direttrici internazionali; velivoli militari o addestrativi, talvolta legati alla vicinanza con Ghedi o Montichiari.

In particolare, l’area sud-ovest del Bresciano, tra Rovato e il Monte Orfano, può essere coinvolta da sorvoli a media quota in fase di discesa verso Orio al Serio, soprattutto quando i venti spingono a un utilizzo della pista da est verso ovest. In questi casi, gli aerei effettuano un ampio giro di allineamento che li porta anche sopra Franciacorta e Ovest Bresciano.

Rumore e monitoraggi

Le segnalazioni dei cittadini riguardano spesso il rumore, più percepibile quando gli aerei volano sotto i 6.000 piedi (circa 1.800 metri), oppure quando si tratta di velivoli di piccole dimensioni o privati, che possono operare con rotte più flessibili rispetto ai voli di linea. Enac e Arpa effettuano monitoraggi acustici regolari nelle aree interessate, ma non è raro che nuove segnalazioni portino a revisioni delle procedure di volo.

Si possono cambiare le rotte?

Cambiare una rotta non è semplice. Serve un’istruttoria tecnica, il coinvolgimento delle autorità aeronautiche e, in alcuni casi, una consultazione pubblica. Tuttavia, pressioni locali e segnalazioni documentate possono aprire un confronto, come avvenuto in passato in altre zone d’Italia.

A livello europeo, l’obiettivo è quello di una gestione sempre più dinamica dello spazio aereo, con rotte flessibili che consentano minore impatto ambientale e maggiore adattabilità. Ma tra efficienza e diritti dei residenti al silenzio, la mediazione resta complessa.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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