Cinquant’anni vissuti in vetta, festa grande al rifugio Gnutti
Compleanno di mezzo secolo. Un momento di festa partecipato da autorità civili, militari e religiose, oltre che da numerosi amanti della montagna, si è svolto domenica scorsa in Valle Camonica al rifugio Gnutti per festeggiare la ricorrenza del cinquantenario dell’apertura della struttura ricettiva in quota nel Parco dell’Adamello.
Collocato all’interno della Val Miller, tributaria orientale della Val Malga sul territorio del comune di Sonico, il rifugio Gnutti è stato costruito a quota di 2166 metri lungo il percorso dell’Alta Via dell’Adamello, della quale supporta la percorrenza nel tratto che dalla Val Salarno porta gli escursionisti verso la Val d’Avio.
Medaglia d’oro
Molti dei partecipanti alla celebrazione dei cinquant’anni hanno raggiunto la meta con partenza dal Ponte del Guat, percorrendo il frequentato sentiero che in circa due ore transita in successione dalla Malga Premassone, dalla Malga Frino e poi dalle impegnative «Scale del Miller».
Il rifugio richiama alla memoria la figura del sottotenente degli Alpini Serafino Gnutti, Medaglia d’Oro al valor militare, nato a Lumezzane il 6 luglio 1916 e caduto in Albania in combattimento con il Battaglione Val Chiese il 22 gennaio 1941. Per ricordare questa eroica figura sono salite al rifugio in una bella e fresca giornata di fine estate anche numerose penne nere iscritte all’Associazione Nazionale Alpini, oltre ad un gruppo in armi appartenente al VI° Reggimento Alpini con il suo comandante colonnello Massimo Umberto Daves.
Le origini

La struttura originaria del rifugio deriva da una vecchia palazzina utilizzata dall’Enel per effettuare controlli sul vicino lago Miller sbarrato artificialmente, appartenente al sistema idroelettrico «del Poja». Successivamente alla dismissione della struttura con le sue finalità di controllo, imposta dall’avvento dei processi di automazione, la sezione di Brescia del Club Alpino Italiano decise di acquistarla nel 1974 in occasione del suo centenario di fondazione. Gli interventi strutturali per ottenere la trasformazione in rifugio si conclusero l’anno successivo, con inaugurazione avvenuta il 7 settembre 1975. Da allora la struttura è stata più volte messa al centro di interventi di miglioramento che hanno riguardato in anni recenti la messa a norma del sistema antincendio, la realizzazione di un innovativo impianto di fitodepurazione per i reflui e di un impianto fotovoltaico.
Il presidente in carica del Cai Brescia Renato Veronesi, accompagnato dai suoi predecessori Angelo Maggiori e Carlo Fasser, ha ricordato che il rifugio rappresenta non solo un supporto fondamentale per le attività di escursionisti e di alpinisti in zona, ma esercita anche la funzione di presidio del territorio. A gestire il Gnutti oggi è Gianluca Madeo, nipote di Maria Domenica Madeo, che ha svolto lo stesso ruolo con passione e competenza in questa struttura per 35 anni, ed è salita un’altra volta nel «suo» rifugio domenica scorsa per i festeggiamenti. A ricordo della giornata è stata scoperta una targa sulla parete d’ingresso.
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