Rezzato ricorda Lorenzo Bertocchi: «Buono come nessun altro»

Francesca Zani
Grande dolore in paese per il 13enne morto al Gaslini di Genova: al vaglio l’ipotesi che si sia trattato delle complicazioni dovute al morso di una zecca
Lorenzo Bertocchi
Lorenzo Bertocchi
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Brillava della gioia che solo un ragazzino spensierato e felice può sprigionare. Viene descritto così dagli amici e dalle amiche che lo frequentavano soprattutto all’oratorio di San Carlo, il quartiere a sud di Rezzato, Lorenzo Bertocchi, il tredicenne deceduto sabato all’ospedale Gaslini di Genova dove era arrivato, mercoledì scorso, dal Niguarda di Milano.

L’indagine

In relazione alla sua morte – ricordiamo – il pubblico ministero Francesca Rombolà ha aperto un fascicolo di indagine, al momento a carico di ignoti, per omicidio colposo. Vuole capire se il decesso poteva e doveva essere evitato e se si possano ipotizzare responsabilità in capo ai medici che, a partire dall’agosto del 2023, hanno preso in carico il ragazzino in diversi ospedali del Nord Italia: dal Civile di Brescia, al noto nosocomio pediatrico genovese, passando dal Niguarda di Milano.

Il pubblico ministero sta sondando l’ipotesi che il ragazzino sia morto per le complicazioni della rickettsiosi o malattia di Lyme, che origina dal morso di una zecca e può provocare dal rush cutaneo, a sindromi neurologiche e cardiologiche. Il sospetto deriva dalla storia clinica del ragazzino per come è stata descritta dai genitori.

Chi era

«Lorenzo era un adolescente tranquillissimo, buono come nessun altro – raccontano gli amici increduli per ciò che è accaduto –. Non lo diciamo perché non c’è più, ma perché era davvero così». Il giovane coltivava alcune grandi passioni. La prima era quella per la natura e gli animali. Amava moltissimo anche lo sport: con l’Atletica Rezzato eccelleva nel lancio del disco. Il gruppo sportivo, sconvolto per il lutto, lo ricorderà nelle prossime gare.

La natura, dicevamo, era una passione di famiglia. Nel grande giardino di casa, Lorenzo era circondato da animali, ai quali dedicava molto del suo tempo libero. Curava anche alcuni alveari. Accanto al dolore di familiari e amici, c’è il cordoglio di tutta la comunità rezzatese espresso dalle parole del sindaco Luca Reboldi: «Trasmetto a nome mio e di tutta la comunità la nostra vicinanza alla famiglia in questo momento di grande dolore».

Fra le molte testimonianze una particolarmente descrive Lorenzo come «un diamante ancora grezzo, ma già prezioso e luminoso». Una luce che ora brillerà per sempre nel cielo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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