Restaurata la Locomotiva in Castello grazie a una raccolta fondi
Svelata questo giovedì pomeriggio la Locomotiva n. 1 «Prigioniera del Falco d’Italia» dopo i lavori di restauro, durati circa 8 mesi, che hanno riconsegnato uno dei simboli più amati della città ai bresciani. La storica motrice dopo aver percorso 2,5 milioni di chilometri il 17 settembre del 1961 è stata sistemata nel piazzale del bastione San Faustino in Castello e da lì accoglie tutti i visitatori.
È salva grazie all’amore di tanti che attraverso un’azione di crowdfunding promossa dall’Associazione Palcogiovani hanno donato più di 60 mila euro. A questa cifra si è aggiunto il contributo del Comune e di diversi partner pubblici e privati, dalla Camera di Commercio ad Apindustria, passando per Bper Banca, Bonera Group, Cartapani, Fonte Tavina ed Italmark.
«Abbiamo iniziato ad interessarci al salvataggio delle Locomotiva nel maggio del 2022 e adesso possiamo riconsegnare ai cittadini questo capolavoro – dice Cristian Delai, presidente associazione Palcogiovani, durante l’inaugurazione di oggi pomeriggio – . È un momento importante perché è il risultato di una manovra di partecipazione attiva, punto principale della nostra associazione.
Abbiamo salvato la Locomotiva con l’aiuto di tanti, il tempo la stava consumando e non potevamo permetterci di perdere uno dei simboli più amati della nostra città. Siamo molto contenti del risultato. Questo è uno dei luoghi più fotografati dai turisti, i grandi diventano bambini e i più piccoli si divertono a fantasticare su viaggi a bordo della storica motrice».
8 mesi
L'intervento di restauro, come detto, è durato 8 mesi ed è stato progettato e seguito dalla Unità di progetto completamento Pinacoteca riqualificazione Castello e patrimonio monumentale dell'Area Servizi tecnici del Comune di Brescia, con la supervisione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Bergamo e Brescia, la collaborazione del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, e realizzato dalla ditta Soceb di Brescia.
«Ognuno di noi la conosce, è un’icona – ha commentato la sindaca Laura Castelletti - , l’Amministrazione ha attivato le procedure, ma è stata molto bella la partecipazione della gente con la raccolta fondi, più di 600 donazioni, una risposta popolare».
I lavori, minuziosi, di restauro sono stati pensati ed effettuati come gli interventi per qualsiasi opera d’arte. A spiegarlo Silvia Massari, funzionaria della Soprintendenza, la restauratrice Marianna Cappellina e Anna Begni architetta responsabile del settore Udp del comune di Brescia: «È stato un intervento molto complesso – hanno detto in sintesi le tre professioniste –, che ha unito varie competenze. La Locomotiva è stata trattata come qualsiasi oggetto di grande valore che rappresenta parte del patrimonio del nostro territorio».
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