Regione, il bilancio dei consiglieri bresciani a tre anni dal voto

Lo scrutinio avvenuto esattamente due anni fa ha consegnato il bis della presidenza della Lombardia ad Attilio Fontana, confermato nel suo ruolo grazie al 54,6% dei voti. Il leghista vinse per distacco contro la concorrenza del candidato di centrosinistra e M5s Pierfrancesco Majorino e della ex vicepresidente Letizia Moratti sostenuta dal Terzo Polo.
Contestualmente venne eletto il nuovo Consiglio regionale e, 730 giorni dopo l’insediamento, i consiglieri bresciani esprimono le loro opinioni, nonché i loro voti, sull’operato dell’esecutivo.
Floriano Massardi – Lega

«Il 15 marzo 2023 Attilio Fontana è stato proclamato presidente e tutti i consiglieri regionali eletti. Per me si è trattato di un ritorno in Consiglio regionale dopo la prima esperienza, ritorno che mi ha visto alla guida della Commissione Agricoltura, montagna e foreste, un impegno importante che sto portando avanti con dedizione. Il mio voto a questa legislatura è 8: ci sono i primi importanti risultati in materia di autonomia, potenziamento della sanità e riduzione delle liste di attesa con 84 milioni di euro di fondi per il 2024. Le priorità ora sono portare a casa tutte le competenze previste dalla legge sull’autonomia e continuare a investire in sanità e infrastrutture».
Davide Caparini – Lega

Davide Caparini – leghista doc, ex assessore al Bilancio nella precedente legislatura e oggi presidente dell’omonima Commissione consiliare – non ci gira troppo attorno: «Il voto di questi due anni? Per ora direi un 6 politico, dal 6 al 7 al massimo».
La ragione e la ricetta che secondo lui serve per cambiare passo le spiega subito dopo: «La Lombardia deve tornare di nuovo a correre. Per farlo deve darsi una identità ben specifica ed essere leader a livello nazionale». In che modo? «Prima di tutto dobbiamo tornare ad essere al fianco del ceto produttivo, dall’operaio all’imprenditore, delegificando, semplificando, tagliando le tante politiche assistenzialiste».
Claudia Carzeri – Forza Italia

«Darei un 8 a questa legislatura regionale per la solidità dimostrata. Le parole chiave dell’amministrazione Fontana sono sviluppo economico, competitività e programmazione per confermarsi la Regione locomotiva d’Italia. Importanti investimenti hanno rafforzato il sistema sanitario, per renderlo sempre più efficiente. La priorità ora è garantire ai lombardi la prosecuzione di un’attività consiliare che ascolti le necessità del territorio trasformandole in soluzioni e opportunità. Un lavoro che il centrodestra è capace di fare come figura di riferimento per i lombardi, perché sa raccogliere le istanze, trasformarle in massa critica e tradurle in proposte concrete».
Miriam Cominelli – Pd

Miriam Cominelli non ha dubbi: «Il mio voto è 4. È un Consiglio stanco e l’azione di Giunta è inesistente. Si va avanti rincorrendo le emergenze. Aspettiamo ancora il Cup, misure davvero efficaci sulle liste d’attesa e per la mancanza di personale sanitario. A breve verrà discussa la nostra proposta di legge di iniziativa popolare, sottoscritta da più di 100mila lombardi: vuole riportare al centro il principio di universalità delle cure, del territorio, la valorizzazione professionale, chiedendo anche una regia da parte della Regione rispetto al rapporto tra pubblico e privato, che deve essere più equilibrato. Per questo dobbiamo continuare la nostra battaglia».
Massimo Vizzardi – Gruppo misto

«Il mio voto è un commento: non si applica. La Lombardia è in affanno, manca il sogno. Sono tre i temi su cui si deve insistere con investimenti e politiche per prevenire anziché inseguire soluzioni posticce a situazioni critiche. Primo: sanità pubblica e medicina territoriale devono tornare centrali, non sappiamo valorizzare il personale sanitario. Secondo: continuano ad arrivare indicazioni sull’incentivare il trasporto pubblico ma senza investimenti seri e controllati. Terzo: il tema dell’acqua. È assurdo che nei tavoli preposti si parli da almeno due anni di realizzare dei bacini per conservare l’acqua e poterla riutilizzare quando ce n’è bisogno e siamo ancora al nulla di fatto».
Paola Pollini – M5s

«Il mio voto a questa legislatura è basso. In Consiglio, la maggioranza si concentra su mozioni come il velo islamico o la caccia, mentre i lombardi devono fare i conti con i problemi della mala gestione del centrodestra degli ultimi trent’anni. Abbiamo il problema delle liste d’attesa, la sanità con carenza di personale e il disservizio dei trasporti pubblici su rotaia e gomma. Tra i temi urgenti, ci sono il bando e l’adesione al manifesto Pfas. Inoltre, serve affrontare i cambiamenti climatici, che impattano su agricoltura, salute ed economia. Come presidente della commissione Antimafia, mi attiverò perché la Lombardia si costituisca parte civile nei processi in corso a Milano».
Diego Invernici – Fratelli d’Italia

«Il mio voto a questa legislatura è positivo e lo certificano le agenzie di rating e gli operatori: la Regione ha sostenuto le imprese e i servizi ai cittadini. La priorità è andare incontro alle esigenze della popolazione, a partire dai servizi per i cittadini più fragili: dai disabili, per i cui servizi abbiamo stanziato 20 milioni di euro aggiuntivi a bilancio, agli anziani. Questo con un occhio di riguardo alle famiglie, incentivando soprattutto la costituzione della famiglia tradizionale, famiglie che vanno sostenute. Resta l’attenzione sulla montagna: vogliamo rafforzare i servizi a favore di chi fa impresa nelle aree interne, perché genera economia e aiuta ad arginare lo spopolamento».
Giorgio Bontempi – Fratelli d’Italia

«Il mio voto è sicuramente sufficiente. In questi due anni si è cercato di riportare la Regione a una gestione ordinaria dopo lo tsunami del Covid, i cui riflessi sono ancora presenti: con il Piano Lombardia abbiamo concesso proroghe ai Comuni per terminare gran parte delle opere finanziate con 4,5 miliardi. Tre le sfide oggi: lotta alle disuguaglianze sociali e potenziamento dei servizi per i più fragili. Efficientamento del sistema sanitario per affrontare i problemi liste d’attesa e carenza di personale. Governo del territorio e cura dell’ambiente: la revisione da me proposta della legge 12/2005 è una necessità anche per l’impatto economico che genera e per ridare attrattività agli investitori».
Carlo Bravo – Fratelli d’Italia

«Siamo arrivati quasi a metà mandato e abbiamo ben chiare tutte le problematiche regionali: ora si riparte a lavorare per raggiungere un risultato sempre migliore. Sul tavolo, da vicepresidente della Commissione Agricoltura, abbiamo tre questioni da affrontare e sulle quali siamo già all’opera. La prima è il problema della peste suina africana che continua a preoccupare gli allevatori: stiamo affrontando la situazione e continueremo a farlo. La seconda è il calendario venatorio: attendiamo la legge nazionale per procedere a nostra volta. Infine, c’è il problema dei lupi nelle zone montane, un grosso problema che stiamo analizzando e sul quale interverremo».
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