Raccolta del verde, il centrodestra invita a boicottare legalmente il nuovo metodo

Stefano Zanotti
Prosegue la battaglia contro la nuova tariffazione puntuale e l’eliminazione a Brescia dei green box. A chi è contrario viene suggerito di non ritirare i bidoni e di conferire gli sfalci nei centri raccolta
Il centrodestra si oppone alla scelta di rimuovere i green box - © www.giornaledibrescia.it
Il centrodestra si oppone alla scelta di rimuovere i green box - © www.giornaledibrescia.it
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Il centrodestra in Loggia prosegue la propria battaglia contro l'eliminazione dei green box e la nuova tariffazione puntuale per la raccolta del verde voluta dalla Giunta.

«È evidente che tra la popolazione ci sia malcontento e l'assessora Bianchi non può continuare a raccontare bugie - spiega il consigliere di Fratelli d'Italia Giovanni Posio -: è inutile dire che il verde è un rifiuto riducibile. Ci ribelliamo a questa definizione e se vogliono far pagare lo smaltimento devono essere in grado di dire che è solamente una scelta politica. Come centrodestra invitiamo la cittadinanza a boicottare legalmente il nuovo metodo di raccolta: non si devono ritirare i bidoni e il verde va portato nei centri di raccolta. A2A deve uscire male da questa vicenda».

Parole forti, contro la giunta e contro la multiutility che attraverso Aprica si occupa della raccolta dei rifiuti. Come Posio, anche Massimiliano Battagliola (Civica Rolfi) sottolinea che «questa è una scelta radical chic della Giunta: la definiscono una tariffa, ma è una vera e propria imposta che peserà sulle tasche dei cittadini». Sulla questione tasse è tornato anche il leader del centrodestra Fabio Rolfi: «Con la giunta Castelletti se ne pagano di più - precisa -. Chi ha una casa con giardino e contribuisce alla città green sarà svantaggiato: questa imposta impatterà molto sul portafogli del ceto medio».

Per Mattia Margaroli, capogruppo di FdI, è una «grossa presa in giro». Il consigliere parla di una giunta «con i paraocchi» e attacca poi la scelta di togliere i green box: «Vogliono eliminarli perché rilevano un conferimento sbagliato, ma il fenomeno rimarrà perché ci sono tanti immigrati a cui non viene data la tessera per usufruire correttamente del servizio».

Anche Massimo Tacconi della Lega esprime le proprie perplessità sulla nuova tipologia di raccolta del verde. «Abito nella zona della città in cui c'è stata la fase sperimentale - commenta -. I passaggi effettuati sono pochi e non viene consegnato il materiale adeguato per permettere di poter gestire in giardino. Inoltre non mi sarei mai aspettato che questa giunta ambientalista partisse proprio dal verde con la tariffazione puntuale». Dello stesso avviso Michele Maggi (Lega): «Non so come farò con un semplice bidone, ma Gastaldi (consigliera di Brescia Attiva, ndr) dice che sono un privilegiato perché ho una zona verde: siamo sottomessi a questa situazione e tanti cittadini vengono penalizzati».

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