Quinzano, il pranzo di pesce finisce male: 15 scout in ospedale

Sospetta intossicazione alimentare durante un camp estivo: quattordici ragazzini ricoverati. I minorenni sono stati trasportati in due nosocomi della zona dopo essersi sentiti male, probabilmente a causa di una intossicazione alimentare. Il gruppo, composto da adolescenti tra i 14 e i 15 anni, si trovava da giovedì a Quinzano d’Oglio ed era lì per partecipare a un camp estivo organizzato dagli Scout a livello nazionale. I giovani provenivano da diverse zone d’Italia ed erano giunti giovedì nella frazione bresciana, ospiti dell’associazione Scout di Quinzano, che ha la propria sede presso la struttura nota come «il Chiavicone», immersa nella campagna del paese.
Cos’è successo
Secondo le prime ricostruzioni, nella mattinata di ieri il gruppo era stato impegnato in un’escursione nei dintorni per rientrare al campo base poco prima dell’ora di pranzo e mettersi ai fuochi per preparare il pasto. I ragazzi e i loro animatori si sarebbero messi a cucinare pesce pescato in zona. Non è chiaro se da loro stessi o da pescatori che poi hanno donato loro il prodotto della loro pesca. Quel che è certo è che subito dopo aver mangiato, alcuni ragazzi hanno cominciato ad accusare malesseri tra cui nausea e vomito, sintomi compatibili probabilmente con un’intossicazione alimentare.
Il ricovero
Con il passare dei minuti, i sintomi si sono estesi alla maggior parte del gruppo. A quel punto, gli adulti responsabili del campo, preoccupati per l’aggravarsi delle condizioni di salute dei minori, hanno contattato i soccorsi. Sul posto sono intervenute numerose ambulanze, coordinate dalla centrale operativa del 118, che hanno provveduto a trasferire i ragazzi nei nosocomi più vicini. Undici scout, tutti di età compresa tra i 14 e i 15 anni, sono stati portati all’ospedale di Manerbio, mentre altri tre ed uno degli animatori sono stati ricoverati all’ospedale di Chiari.
Le condizioni dei ragazzini, stando a quanto riportato da Areu, non sarebbero gravi, ma gli adolescenti sono in osservazione per permettere ai sanitari di monitorare l’evoluzione dei sintomi e ad Ats di svolgere le indagini del caso e capire a cosa abbia scatenato il loro malessere.
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