Cronaca

Quinzano, multe e lavori sociali per educare col dialogo

Alessandra Portesani
Tredici i ragazzi sanzionati grazie agli investimenti dell’Amministrazione Olivari, che vuole evitare il daspo: «ci sono dei limiti ed esiste il rispetto
Movida - Foto d'archivio © www.giornaledibrescia.it
Movida - Foto d'archivio © www.giornaledibrescia.it
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Tredici i ragazzini sanzionati, quattro gli adolescenti che hanno svolto lavori socialmente utili (la tinteggiatura di alcune aree del territorio) e una denuncia penale. A snocciolare questi numeri è il sindaco di Quinzano d’Oglio, Lorenzo Olivari, che, in questi due anni, di concerto con la parrocchia e le forze dell’ordine, ha messo in campo varie iniziative per cercare di limitare il degrado urbano e gli schiamazzi nelle zone più sensibili del paese: l’area vicino alla chiesa parrocchiale e quella limitrofa all’oratorio, dove c’è il passaggio pedonale tra le vie Manzoni e De Gasperi.

Regole

L’Amministrazione Olivari, per affrontare queste criticità, ha in primis potenziato l’illuminazione e tutto il sistema di videosorveglianza, investendo nelle telecamere circa 180mila euro. E, poi, ha stipulato una convenzione con i comuni limitrofi per avere più agenti in forza sul territorio. «Vorrei evitare di arrivare al daspo urbano: come Amministrazione comunale abbiamo messo in campo una serie di interventi atti ad evitare queste problematica – spiega il sindaco Lorenzo Olivari –. Io stesso mi sono fermato una sera a parlare con i ragazzi. Erano circa un centinaio, mi sono presentato e gli ho spiegato che la nostra Amministrazione non vuole assolutamente essere coercitiva nei confronti della loro socializzazione, tutt’altro, ma ci sono dei limiti ed esiste il rispetto».

Spazi di comunità

Un problema, quella della movida quinzanese, che si intensifica nelle notti d’estate. «Il nostro intento – concludono il sindaco Olivari e l’assessore alla Sicurezza Alessandra Brunelli – è di garantire sì il decoro e la sicurezza, ma cercando di salvaguardare la socialità dei nostri ragazzi che sono il nostro futuro. Fortunatamente siamo tornati ad essere un centro attrattivo dove i giovani amano restare, socializzando e facendo comunità. Come per ogni medaglia, tuttavia, non manca il rovescio della questione e per avere zero disagi bisognerebbe avere zero giovani».

Sindaco e assessore ne sono certi: «Per chi sgarra, la tolleranza è pari a zero, ma reprimere la socialità dei nostri giovani, tra l’altro in un contesto storico fatto di social e disaffezione ai territori, sarebbe miope per il futuro di Quinzano. E un bravo amministratore deve gestire il presente pensando all’interesse della propria comunità, anche e soprattutto in un’ottica di pari opportunità generazionali».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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