Protezione speciale, per i giudici «il ragazzo ne ha diritto»

Un 30enne ha fatto ricorso contro la decisione della Questura di Brescia di negargli il permesso di soggiorno
Il tribunale di Brescia - © www.giornaledibrescia.it
Il tribunale di Brescia - © www.giornaledibrescia.it
AA

Nel 2013, quando aveva 17 anni, era arrivato in Italia, come minore non accompagnato. Un tema ancora oggi molto dibattuto da un punto di vista sociale.

Dopo essere stato ospite in una comunità a Firenze, dal 2015 ha sempre lavorato «percependo retribuzioni più che adeguate ad assicuragli un tenore di vita dignitoso nel nostro Paese». A scriverlo nero su bianco sono i giudici della Settima sezione civile del Tribunale di Brescia, che hanno accolto il ricorso di un ragazzo di 30 anni albanese, difeso dall’avvocato Stefano Afrune, al quale la Questura di Brescia, a fine gennaio di quest’anno - a 1 anno e mezzo dalla richiesta -, gli aveva negato il permesso di soggiorno per protezione speciale. Una sentenza molto importante, che mette in evidenza la centralità dell’integrazione, nonostante l’Albania - come scrivono i giudici - rientri tra i Paesi di origine sicuri e assicuri la tutela dei diritti umani.

La Questura motivava il diniego sul fatto che dalla documentazione prodotta dal giovane «non affiorerebbe né un suo compiuto radicamento sul territorio nazionale né una sua situazione di particolare vulnerabilità». Come spiegato dal legale del ragazzo, in questi anni non è mai arrivato il parere del Comitato dei minori «motivo per il quale le Questure hanno sempre ostacolato il rilascio del permesso di soggiorno di conversione da minore età a lavoro». Ma tutta la sua vita è sempre stata incentrata nel nostro Paese. Tema questo che è stato utilizzato proprio dai giudici per riconoscergli la protezione speciale.

«Considerata la documentata integrazione lavorativa e rilevata la sua protratta assenza dal Paese di origine, l’eventuale rimpatrio andrebbe a interrompere il positivo percorso di inserimento avviato e si porrebbe in contrasto con il suo diritto alla vita privata».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.