Bella e vorace: la Popillia japonica rovina coltivazioni e prati

La Redazione Web
Il coleottero giapponese prolifera in tutta la Lombardia e il numero di esemplari adulti raggiungerà il picco massimo stagionale in questi giorni: allerta dalla Regione
La Popillia japonica
La Popillia japonica
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Ha colori bellissimi, ma è devastante per le piante. La Popillia japonica, o coleottero giapponese, ha trovato un ambiente ideale nel Nord d’Italia e per questo sta proliferando. Innocuo per l’uomo, ghiotto di piante e frutti, ha effetti devastanti spolpa i frutti e delle foglie lascia solo le nervature più dure. Sono lunghi circa 1 centimetro, di forma ovale, color verde e bronzo metallizzati con cinque ciuffi di peli bianchi su ogni lato del corpo e due nella parte posteriore. Innocui per l’uomo, si aggregano in gruppi molto numerosi e possono nutrirsi di tante piante e frutti differenti. Amano molte piante da frutto ma anche la vite, il mais e la soia. I danni più rilevanti si hanno sui piccoli frutti.

In questi giorni - fa sapere Regione Lombardia - il numero di esemplari adulti raggiungerà il picco massimo stagionale: la popolazione inizierà a calare da metà agosto per poi scomparire fino alla primavera.

«Si tratta di una specie aliena invasiva - spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi - segnalata per la prima volta in Europa nel 2014, proprio tra Piemonte e Lombardia, nel Parco del Ticino. Oggi è diffusa in quasi tutte le province lombarde, con l’eccezione di Mantova».

Attualmente la presenza del coleottero è segnalata con intensità diversa sul territorio regionale. Per limitarne la diffusione, Regione Lombardia ha predisposto una rete di controllo con 20 siti di rilevamento e attuato un piano di contenimento con l’uso di 1.200 dispositivi «attract and kill»: treppiedi con esche e rete trattata con insetticida, ognuno contrassegnato da un codice e accompagnato da cartelli informativi. Questi dispositivi non vanno manomessi o spostati.

Anche la collaborazione dei cittadini è fondamentale per evitare la diffusione: consigliata la raccolta manuale dei coleotteri, da eliminare immergendoli in acqua e sapone, oppure l’uso di reti antinsetto da scuotere al mattino, quando gli adulti sono meno attivi e possono essere eliminati. Sconsigliato l’utilizzo di trappole commerciali nei giardini privati, che spesso attirano più insetti di quanti ne riescano a catturare, peggiorando la situazione. I trattamenti insetticidi sono giustificati solo in caso di forti infestazioni. «La Popillia - conclude Beduschi - rappresenta una potenziale minaccia per l’agricoltura, ma finora, grazie al monitoraggio capillare e agli interventi di contenimento, i danni, anche economici, sono rimasti limitati».

Il coleottero, però, può anche causare importanti danni ai tappeti erbosi:gli adulti depongono le uova nel terreno (preferiscono prati umidi dove le larve si cibano di radici fino all’autunno); solo nella primavera successiva, una volta aduli, si cibano delle foglie e ricomincia il ciclo. Cosa non piace loro? Terreni secchi o lavorati e proprio per questo possono trovare casa nei tappeti erbosi dei campi sportivi. Tutte le informazioni aggiornate sono disponibili sul sito: www.fitosanitario.regione.lombardia.it.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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