Pontida, la Lega tra simboli del passato e nuove battaglie

La Lega del passato che rivive nella sagoma, stavolta in rosso, di Alberto da Giussano e, subito sotto, gli striscioni «Il mondo al contrario» e «In generale tutto benissimo» (richiami a Roberto Vannacci che però spariscono poco dopo).

È l'immagine del palco di Pontida 2025, il raduno della Lega che torna nelle valli bergamasche e al via in mattinata. A colpo d'occhio, il «sacro suolo» padano si è ristretto. È bastato ravvicinare gli stand e piazzare tra loro il tendone dove si spillano birre e si mangiano i pizzoccheri (10 euro). Arrivano i primi militanti, quelli più convinti: dall'anziana in blusa verde, e stesso colore per le unghie smaltate, alla nonna della Martesana con la nipotina e le sdraio che si piazzano nel punto più panoramico.

Ci sono le magliette nere con l'immagine di Charlie Kirk e lo slogan «Freedom» che pare siano andate a ruba ieri, nella pre-Pointida. Ma anche stand dal Salento con trionfo di pasticciotti appena sfornati, accanto ai lombardi che sfoggiano il manifesto della «Carta della Lombardia».

Ne parla orgoglioso Massimiliano Romeo, coordinatore lombardo del Carroccio: «Nella nostra Carta ci sono le istanze e i temi identitari del nostro territorio, ma ogni regione faccia la sua carta. Siamo un partito nazionale, abbiamo sposato ormai questa linea, ma dalle forti identità territoriali».

In linea Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera: che sulla scelta dei colori e dei simboli sul palco (ispirati a volantini della Lega degli anni '90), spiega: «Più che un ritorno al passato, è un ritorno al futuro, la Lega è un partito con una storia e le due idee sono talmente giuste che ci danno il motivo di battagliare e di esistere».

Poco lontano, lo stand del team Vannacci con il libro «Il mondo al contrario» del generale diventato numero due del partito, ma anche militanti avvolti nella bandiera del leone di San Marco e un altro di Viganò (Lecco) che mostra fiero la maglia con lo slogan «Prima il nord» e un omaggio a Bobo Maroni e, sul retro, la scritta anti ponte sullo Stretto: «Meglio un palo nel retto che il ponte sullo stretto». Altri leghisti raccolgono firme contro il green deal e uno stand si concentra sulla flat tax, vecchia battaglia del Carroccio. 

L’intervento di Zaia

«È doveroso ricordare che bisogna mantenere gli impegni presi e la parola data e io ho preso l’impegno a governare fino all’ultimo giorno la mia regione e lo farò. L’ho dimostrato l’anno scorso rinunciando a un seggio sicuro in Europa, e questo mi deve essere riconosciuto». L’ha detto il governatore veneto Luca Zaia, arrivando a Pontida per il raduno della Lega, rispondendo alla domanda se gli piacerebbe tornare a Pontida, un giorno, da segretario del partito. Poi sull’ipotesi di diventare parlamentare al posto di Alberto Stefani, se venisse eletto presidente del Veneto, ha aggiunto: «Non lo so dire». E poi: «Il segretario ce l’abbiamo ed è Matteo Salvini e i segretari si fanno nei congressi».

Il ricordo di Adriano Rinaldi 

Sul pratone di Pontida presente anche quest’anno una delegazione di militanti proveniente da Lumezzane. Ma quella di quest’anno è stata un’edizione diversa dalle altre, essendo la prima senza Adriano Rinaldi. Lo storico militante e segretario della sezione lumezzanese, venuto a mancare circa un anno fa, è stato ricordato dal partito durante il momento solenne all’Albero della vita. Un appuntamento riservato ai leghisti ormai scomparsi, il cui grande impegno viene ricordato anche a livello nazionale.

La vedova di Rinaldi, Sonia, è la più commossa tra tutti i presenti. Anche lei storica militante leghista, non nasconde la propria emozione: «Vedere il volto di Adriano ancora a Pontida mi ha riempito il cuore di gioia, sul pratone non è mai mancato e anche stavolta è come se in qualche modo fosse ancora con noi. Grazie a Salvini e alla Lega per questo momento toccante, che riconosce l’impegno di Adriano e il merito del lavoro svolto da segretario di sezione». 

Salvini

«Tutti insieme, protagonisti della più grande manifestazione che si ricordi in difesa dei valori, dei diritti, dei confini e delle libertà della civiltà occidentale». Così il leader della Lega, Matteo Salvini, ha annunciato un evento che si terrà «sabato 14 febbraio in una grande città». «Non prendete impegni per sabato 14 febbraio», ha ribadito rivolto ai militanti che hanno partecipato alla manifestazione del partito. Vi chiedo impegno e, in cambio, di offro la mia vita e libertà. Voi non dovete cambiare mai. Liberi, forti e senza paura. Grazie e viva Pontida». Così il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha chiuso il suo intervento dal palco di Pontida, che è durato mezz'ora.