Ponte storico sul fiume Caffaro, il restauro è ancora lontano

A maggio dello scorso anno, sotto una pioggia battente e con tanto di taglio del nastro, il ponte provvisorio Bailey sul fiume Caffaro veniva salutato come la soluzione «ponte» – in tutti i sensi – per garantire la sicurezza viaria tra Bagolino e Storo, in attesa del restauro dello storico manufatto del 1906.
L’accordo
L’accordo fra le Province di Brescia e Trento prevedeva nove mesi di utilizzo, tempo stimato per completare la sostituzione dell’impalcato e il consolidamento delle travi reticolari. Oggi, a distanza di quattordici mesi, la realtà è ben diversa. Il Bailey non solo è ancora lì, ma resterà in funzione almeno un altro anno. Il contratto di noleggio, inizialmente di nove mesi, è stato prorogato, portando la spesa complessiva a circa 344mila euro già a maggio 2025, con un nuovo impegno di spesa per la prosecuzione.
Ritardi
La causa del ritardo è un mix di vincoli burocratici, pareri della Soprintendenza e incertezze progettuali. L’analisi tecnica ha evidenziato un degrado maggiore del previsto sul ponte storico, portando alla richiesta – accolta il 25 settembre scorso – di rimuovere l’impalcato per interventi più invasivi. Ma la definizione del progetto definitivo procede a rilento: se si optasse per un rifacimento completo, l’iter ripartirebbe da zero con tutte le autorizzazioni del caso, allungando ancora di più i tempi.
A complicare il quadro la «rotonda quadrata asimmetrica» destinata a collegare il nuovo ponte costruito dal Comune di Bagolino nel 2017 – e mai utilizzato per errori geometrici – è ancora ferma. Il contenzioso con l’impresa appaltatrice blocca l’opera e non esiste alcun protocollo d’intesa per sbloccarla. Nel frattempo, i cittadini continuano a transitare su una struttura nata come emergenza e diventata, di fatto, l’unica infrastruttura funzionante.
Costi e promesse
Le indagini della Corte dei Conti, in Lombardia e in Trentino, tengono alta l’attenzione anche sui costi del ponte inutilizzato e sulla gestione dell’intera vicenda.
Dalle promesse di rapidi lavori si è passati ad un presente sospeso, dove il Bailey – pagato a noleggio – regge il traffico, mentre i progetti restano sulla carta. E intanto, la vera domanda che circola lungo la 237 del Caffaro non è più «quando finiranno i lavori?», ma «vedremo mai quel ponte storico tornare in funzione?».
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