Ex Polveriera, a Mompiano i lavori di bonifica avanti a rilento
Proseguono tra rallentamenti e imprevisti i lavori di bonifica bellica profonda nell’area dell’ex Polveriera di Mompiano. L’intervento è propedeutico all’avvio al progetto di rigenerazione degli spazi esterni presentato dal Comune di Brescia, già approvato dalla Soprintendenza.
«Le operazioni sono iniziate a marzo 2024 e si stanno rivelando ben più complesse del previsto – ha spiegato questa mattina l’assessora all’Ambiente Camilla Bianchi nel corso di un sopralluogo riservato alla stampa –: già nei primi giorni di attività i rilievi, effettuati con strumentazioni più raffinate rispetto a quelle usate nella precedente bonifica militare, avevano restituito una situazione incerta anche negli strati superficiali del terreno, costringendo l’Amministrazione a rivedere radicalmente il piano di intervento».
Bonifica
La bonifica superficiale prevista inizialmente è stata quindi convertita in un’operazione sistematica a strati, con movimentazione di volumi di terra molto più consistenti. «Per questo è stata richiesta una variante al Documento unico di bonifica bellica, autorizzata dal Ministero della Difesa il 27 giugno 2024 – spiega Alessandro Fiora, responsabile del Servizio gestione parchi territoriali –. I lavori sono ripresi a settembre dello stesso anno ma l’attività è stata nuovamente sospesa il 7 gennaio dopo il ritrovamento nei pressi della riservetta 5 di una granata d’artiglieria italiana da 65 mm e cinque proiettili contraerei da 20 mm. Dopo il brillamento da parte del Genio Militare, la bonifica è ripartita il 1° luglio scorso ma è stata subito interrotta a inizio luglio a seguito della scoperta di un ulteriore ordigno».
L’intervento, affidato ad agosto 2023 a una ditta specializzata per un importo iniziale di 48.572 euro, ha visto nel frattempo un aumento dei costi: è stata approvata un’integrazione contrattuale di 23.466 euro per le maggiori lavorazioni e un nuovo affidamento per lo smaltimento degli inerti – cemento, asfalto, materiali edili – che ha comportato una spesa aggiuntiva di 64.919 euro, con 176 metri cubi di materiale già portati in discarica.
Altri problemi
La scoperta di tracce di residuati anche tra le riservette 5 e 6 ha reso ora necessario ampliare ulteriormente il raggio d’azione della bonifica, includendo un’area a prato di circa 900 metri quadrati, che non era compresa nella precedente variante. Anche in questo caso si attende il nullaosta del Ministero per poter intervenire. Nel frattempo il Comune ha continuato a cercare finanziamenti per dare attuazione al progetto di riqualificazione degli spazi esterni, già approvato nel 2022 e frutto di un percorso di progettazione partecipata.
Il bando
Nell’aprile di quest’anno la Giunta ha approvato la partecipazione al bando nazionale promosso dalla Presidenza del Consiglio dei ministri per il recupero di aree dismesse, candidando l’ex Polveriera con un progetto da 1.794.662 euro, per il quale è stato richiesto un finanziamento di 1,5 milioni. Il piano prevede il recupero dell’area già aperta al pubblico, il risanamento del cammino di ronda e la riqualificazione del tracciato sulla sponda destra del torrente Garzetta, in modo da incrementare le superfici fruibili dai cittadini. «Le somme non coperte dal contributo statale saranno finanziate con fondi comunali già iscritti a bilancio» precisa Bianchi. La Soprintendenza ha espresso parere favorevole al progetto nel maggio scorso e ora si attende la risposta da parte della Presidenza del Consiglio.
Intanto l’Amministrazione ha avviato anche la progettazione per il recupero del Corpo di Guardia, l’edificio vincolato dell’ex complesso militare, che potrà essere riqualificato solo dopo il completamento delle operazioni di bonifica e la piena messa in sicurezza delle riservette.
Il cdq
Presente al sopralluogo anche la presidente del cdq Francesca Manenti, che dopo aver ringraziato i membri della Fondazione Bobo Archetti per la cura di quest’area, ha auspicato che i lavori possano procedere speditamente «per poter riaprire alla cittadinanza un luogo di grande valore naturalistico ma anche storico».
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