Plateatici in centro, tavolini solo per chi offre servizio al tavolo

Gli esercizi che hanno un plateatico, sostanzialmente i bar, potranno servire solo ai tavoli – in termini tecnici si parla di somministrazione assistita – e quindi niente self service, per mantenere maggiore decoro e presidio. E niente più vendite a mucchio – nei cestoni, quindi – nei mercati. Sono alcune delle principali novità della proposta di nuovo regolamento comunale di disciplina delle attività economiche illustrato in commissione Commercio dall’assessore della partita, Andrea Poli. Ci sarà poi un’altra commissione per l’approvazione e infine il passaggio in Consiglio comunale.
Le nuove regole
Le nuove regole fanno un’opera di semplificazione passando dagli otto regolamenti esistenti ad un testo unico. Oltre all’obbligo di servire solo ai tavoli per chi ha plateatici, c’è anche quello di ritirarli o renderli inutilizzabili quanto l’attività è chiusa, sempre per ragioni di decoro. Per il commercio in aree pubbliche viene dunque inserito il divieto di vendita a mucchio, quindi di capi non confezionati o appesi: una sollecitazione arrivata dalle associazioni di categoria, in particolare quelle che rappresentano gli ambulanti.
Su queste novità è intervenuto Francesco Catalano (Al lavoro con Brescia): «Temo che la sola somministrazione ai tavoli e il divieto della vendita a mucchio, dove i capi sono solitamente a prezzi bassissimi, penalizzi le classi più umili», ha detto. «Non c’è nessun taglio classista – ha risposto Poli –. Anzi: appendere o esporre in modo più ordinato anche i capi solitamente a mucchio li valorizza».
Altre novità
Nel nuovo regolamento è inserito anche il divieto di installazione di attività di tipo locker per il ritiro di pacchi all’interno dell’area Duc. E ancora, se un’attività cessa e il concessionario non rimuove il chiosco, pensiamo alle edicole, il Comune può acquisirlo come patrimonio: potrebbe essere oggetto di nuovo bando di concessione o dato in uso ad associazioni del territorio.
Per le sale giochi è stato ridotto l’orario di apertura dalle 23 alle 22. Sono inoltre previsti contributi da parte delle medie strutture di vendita che si insediano in città a compensazione del loro impatto ambientale e paesaggistico, come già avviene per le grandi, da reinvestire a favore delle attività di vicinato: sarebbero aggiuntivi agli oneri di urbanizzazione e lo applicano già città come Bergamo e Parma.
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