Dopo 33 anni ha chiuso la storica pizzeria Mozart a Rezzato

Francesca Zani
Dal 1° luglio è calato il sipario su un pezzo di storia locale. Il titolare Benedetto Fusco, per tutti Ben: «Se non riesco a seguire bene i clienti, preferisco fermarmi con dignità»
Ben con la moglie Rosa e il figlio Marco - © www.giornaledibrescia.it
Ben con la moglie Rosa e il figlio Marco - © www.giornaledibrescia.it
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Ha chiuso dopo 33 anni la pizzeria Mozart di Rezzato. Dal 1° luglio è calato il sipario su un pezzo di storia locale. Il titolare Benedetto Fusco, per tutti Ben, chiude non tanto perché ha deciso di andare definitivamente in pensione (in realtà è pensionato da 5 anni), ma perché «la mia idea di ristorazione – dice con commozione – è sempre stata chiara: qualità, presenza costante e cura del cliente. Se non riesco a farlo come voglio, preferisco fermarmi con dignità, lasciando nei miei amati clienti un ricordo positivo e intatta la stima che mi hanno sempre dimostrato».

La storia

Una chiusura che ha colto tutti di sorpresa e segna la fine di un’epoca per molti che, negli anni, avevano fatto del locale un punto di riferimento per la pizza, i primi, i loro cavalli di battaglia, e molto altro. Resteranno anche l’accoglienza familiare e un’atmosfera semplice, ma autentica, assicurata anche dalla moglie Rosa e dal figlio Marco, sempre presenti e attenti in sala.

Benedetto il mestiere lo aveva iniziato a 15 anni; nella sua lunga vita lavorativa ha scalato tutti i gradini della ristorazione, iniziando come lavapiatti, poi cameriere e successivamente pizzaiolo in una pizzeria in via Ducco, sotto lo sguardo attento di Saverio Mascolo il suo mentore. Poi, dopo tanta gavetta, è entrato in società nella pizzeria Funivia, sino al grande salto alcuni anni dopo, con l’apertura della sua Pizzeria Mozart, che sin da subito ha risposto in pieno alle sue aspettative.

La nuova vita

Ora per Benedetto Fusco si apre una nuova fase della vita, lontano dai forni e dai tavoli da servire, magari riprenderà la sua passione per le cronoscalate automobilistiche che lo avevano visto più volte in vetta a campionati italiani, tanto da meritarsi il soprannome di «pizzaiolo volante». Per ora nessun successore all’orizzonte, ma molto interesse per il locale, che torna sul mercato portandosi appresso un’eredità di professionalità e passione che non sarà facile da eguagliare.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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