Pizzaballa sostiene la Effetà: «Testimonianza cristiana in Terra Santa»

A Betlemme, tra i muri antichi della città, c’è un luogo speciale in cui il silenzio si trasforma in parole. Si chiama Effetà ed è molto più di una scuola. È un’oasi di pace in cui ogni giorno 180 bambini e ragazzi audiolesi – dai primi mesi di vita fino alla maturità – mparano a comunicare con il mondo. E si sentono accolti senza distinzioni: oggi 179 sono musulmani e una è cristiana. Con professionalità, pazienza e amore, vengono accompagnati in un percorso che non è solo educativo, ma umano, affinché possano affrontare con serenità la vita quotidiana e inserirsi nella società. Fondata per volontà di Paolo VI e gestita dalle suore Maestre di Santa Dorotea Figlie dei Sacri Cuori, la scuola Effetà è un faro di speranza in un contesto reso ancora più fragile dalle tensioni che attraversano la Terra Santa. Oggi, però, ha bisogno di aiuto per poter proseguire la sua missione di accoglienza, pace e dialogo.
Il Rotary c’è
L’Sos è arrivato nella nostra provincia grazie a mons. Vincenzo Peroni, già cerimoniere pontificio ora in servizio pastorale presso la Custodia di Terra Santa. La prima risposta concreta è stata espressa dal Rotary Brescia, che ha coinvolto l’intero mondo rotariano bresciano nel progetto e – venerdì dalla Sala Libretti del GdB, durante il partecipatissimo incontro moderato dalla direttrice Nunzia Vallini – ha rivolto un appello alla comunità: «Aiutiamo questa scuola – ha detto la consigliera Rosaria Avisani –. Aiutiamo questi bambini e bambine. Aiutiamo le suore a mantenere in vita questa attività».
Un’attività preziosa, che sta molto a cuore anche al cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme, che in un messaggio rivolto al pubblico in sala e in streaming, ha definito Effetà «un istituto piccolo, ma molto importante». Ha riferito di quanto la disabilità in Terra Santa sia diffusa «a causa dei matrimoni tra consanguinei». E ha parlato del grande lavoro che le suore svolgono «con amore e professionalità: usano gli strumenti di formazione più avanzati e fanno il possibile per introdurre ragazzi e ragazze nella società. Effetà – ha sottolineato – rappresenta la testimonianza cristiana in questa terra segnata da guerra, divisione e sfiducia».
Giovani e imprese
«È una realtà meravigliosa – ha aggiunto l’avvocata Marta Mistè, tra le prime persone a sposare la causa –,un’oasi di accoglienza. Per sopravvivere e guardare al futuro ha bisogno di 500mila euro. Ciascuno di noi si faccia portavoce del progetto. Coinvolgiamo i giovani, coinvolgiamo gli imprenditori». Disponibilità a «portare questa esperienza nella nostra scuola» è stata espressa da Giacomo Ferrari, preside del Luzzago. E dall’imprenditrice Alberta Marniga che ha riferito di aver scelto, insieme alle sorelle, di devolvere a Effetà quanto ereditato da una zia mancata a 94 anni dopo una vita segnata da un incidente e dalla sofferenza: «A Betlemme – ha detto – ci sono 180 bambini che hanno bisogno di noi, aiutiamoli».

Commosse, suor Carmela e suor Ginetta, in collegamento dalla scuola, hanno ringraziato Brescia «per la vicinanza dimostrata. Facciamo un lavoro difficile e faticoso, un lavoro che vale la pena fare: tra tante difficoltà cerchiamo di portare i nostri studenti alla comunicazione verbale, non alla lingua dei segni. Abbiamo 47 dipendenti, tra i quali 7 logopediste a contatto ogni giorno con i bambini. Disponiamo anche di un convitto per 11 bambine arrivate da lontano. La nostra porta è aperta a tutti».
Alle suore, per tutto ciò che fanno, è andato il plauso del vicario episcopale Faustino Guerini: «Effetà è l’opera segno del pellegrinaggio di Paolo VI in Terra Santa. In quei giorni del 1964 una persona sorda si avvicinò al Papa, più volte, con fare insistente. Questa cosa lo emozionò molto. Paolo VI volle saperne di più. Appreso delle problematiche delle tante persone con sordità, espresse il desiderio che a Betlemme venisse costruita una scuola. E nel 1971 nacque Effetà». Un’oasi di pace che da oltre 50 anni restituisce parola, dignità e futuro.
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