Per fare il passaporto in posta nei piccoli comuni bisognerà aspettare

È uno dei servizi più attesi e ricorrenti anche nelle conversazioni pubbliche online (nei commenti ai post sui social), ma per fruirne bisognerà aspettare ancora per un po’. Più del previsto. E quanto, esattamente, non è chiaro. Si sa solo che per ora il passaporto in posta non si può fare: i tempi sono slittati.
La novità avrebbe dovuto essere introdotta già a dicembre 2023, o comunque poco dopo. La questione riguarda i comuni italiani con meno di 15mila abitanti coinvolti nel progetto Polis di Poste Italiane, lanciato la scorsa estate: circa 7.000, 1.290 in Lombardia, 190 in provincia di Brescia. Polis prevede la possibilità per gli utenti di richiedere in posta una serie di certificati e documenti attraverso uno Sportello unico digitale. Il progetto, approvato nel 2021, è stato finanziato complessivamente con 800 milioni di euro nell’ambito del piano nazionale per gli investimenti complementari al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). L’idea era stata pensata per avvicinare i servizi ai territori più sguarniti, evitando alle persone di macinare chilometri per raggiungere gli uffici competenti.
A fine ottobre il condirettore generale di Poste Italiane Giuseppe Lasco aveva detto che «a partire da dicembre anche l’ufficio postale potrà erogare il passaporto». Poste Italiane però fa sapere al Giornale di Brescia che ci sono alcune cose da sistemare, dunque per ora il servizio non è attivo, ma si sta lavorando per accelerare i tempi.
Quali servizi sono disponibili nel Bresciano
Nel frattempo però sono partiti altri servizi previsti da Polis negli uffici postali del Bresciano che sono già stati riqualificati per realizzare lo Sportello unico digitale. I lavori di ristrutturazione e di adeguamento tecnologico sono partiti subito dopo il via libera al progetto della Commissione europea nel 2022 e nella nostra provincia saranno completati entro il 2026. Al momento sono avviati 15 cantieri, dodici sono finiti: Rezzato, Castel Mella, Verolavecchia, Bagnolo Mella, Agnosine, Bagolino, Provaglio Val Sabbia, Valle di Saviore, Monno, Manerbio, Ono San Pietro, Paspardo.
In questi è già possibile richiedere certificati pensionistici (cedolino della pensione, la certificazione unica e il modello «OBIS M») e quelli giudiziari, come il certificato casellario giudiziario.
Tra le novità più rilevanti introdotte, da segnalare la riqualificazione del nuovo ufficio postale di Manerbio che ha portato fra le altre cose alla realizzazione di uno spazio di co-working. A breve a Rezzato partirà la prima sperimentazione lombarda per l’erogazione dei certificati anagrafici (di nascita, di matrimonio, di cittadinanza e altri), poi sarà il turno degli altri previsti da Polis: servizi alle regioni (prenotazione su Cup e autodichiarazione esenzioni per reddito) e l’esonero o l’esenzione del canone Rai (l’elenco completo è online sul sito di Poste Italiane).
La sperimentazione a Rezzato
(di Francesca Zani)
L’ufficio postale di Rezzato con sede in via Brescia è stato scelto da Poste Italiane per testare per primo in tutti i 1.290 uffici della Lombardia i nuovi servizi del progetto Polis. Una sorta di casa dei servizi digitali, che faciliterà all’utenza, comprese le persone anziane, nell’ottenere certificazioni che finora richiedevano spostamenti in svariati uffici amministrativi.
I documenti sono di tipologia diversa: per esempio si possono già richiedere, insieme a quelli normalmente disponibili in posta, certificati pensionistici e giudiziari, ma presto sarà possibile chiedere nell’ufficio postale di Rezzato anche i certificati anagrafici come atti di nascita, di matrimonio, di cittadinanza, e così via (l’elenco completo è disponibile sulla pagina del sito di Poste dedicata al progetto Polis). Il test partirà a breve e, una volta accertata la sua funzionalità, coinvolgerà settemila comuni italiani al di sotto dei 15mila abitanti.
Si tratta di un servizio ai cittadini molto importante, se si pensa che la posta di Rezzato apre alle 8.20 e chiude alle 19.05, quindi dà la possibilità di usufruire di un orario molto accessibile rispetto a quello dei vari uffici.
Il co-working a Manerbio
(di Alessandra Portesani)
Le poste di Bagnolo Mella e di Manerbio sono entrate ufficialmente nel futuro di Polis, anche se manca ancora il servizio passaporti. Entrambi gli uffici postali bassaioli, tra i primi della provincia a subire un restyling, sono stati aperti da pochi mesi: quello di Manerbio ha visto l’apertura poco prima di Natale, il 22 dicembre dello scorso anno, e sempre nel 2023, a fine luglio, ha invece riaperto quello bagnolese. Dotati di nuovi arredi entrambi gli uffici, oltre ai servizi postali, finanziari, di assicurazione ed energia, già offrono i servizi Inps: il cedolino della pensione, la certificazione unica e il modello «Obis M» che riassume i dati informativi relativi all’assegno pensionistico.
E se Bagnolo dovrà attendere ancora per l’attivazione di altri servizi, a Manerbio l’ufficio di ultima generazione offre già servizi per i certificati giudiziari e ospita un’area dedicata al «co-working». In sostanza Poste Italiane ha deciso di creare uno spazio di lavoro condiviso da aziende e professionisti indipendenti. Come a Manerbio, anche a Bagnolo gli uffici sono dotati di nuovi arredi, postazioni ergonomiche e ribassate per andare incontro alle esigenze della clientela e ha una nuova sala consulenza, oltre all’Atm Postamat e a un totem per le operazioni relative alla Pubblica Amministrazione in modalità self.
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