Pedopornografia, l’insegnante di religione condannato a 4 anni e 4 mesi

Il tribunale di Brescia, Gup Valeria Rey, ha condannato a 4 anni e 4 mesi di reclusione l’insegnante di religione di una scuola superiore bresciana che era stato accusato di detenzione di materiale pedopornografico e di atti sessuali con una sua allieva, minorenne all’epoca dei fatti. La ragazza e la sua famiglia erano presenti in aula.
La sentenza è stata pronunciata oggi al termine del processo abbreviato. Il docente durante il processo aveva rigettando ogni accusa sostenendo di non aver mai indotto la studentessa a compiere atti sessuali.
L’indagine, condotta dalla Squadra Mobile di Brescia, era nata durante l’anno scolastico 2023/2024 dopo la segnalazione della psicologa della presunta vittima. La professionista, dopo alcuni colloqui con la ragazza, aveva deciso di rivolgersi direttamente alla Procura, dando avvio agli approfondimenti investigativi. Durante la perquisizione, gli agenti avevano sequestrato i cellulari e pc del docente trovando messaggi scambiati con l’alunna e file multimediali che ritraevano la minorenne.
Nel materiale informatico erano emersi inoltre decine di migliaia di contenuti sessualmente espliciti riconducibili a persone di età variabile, inclusi minorenni. Quanto ai file pedopornografici rinvenuti nei suoi dispositivi, il professore – in una dichiarazione spontanea in aula - aveva parlato di materiale finito nelle chat di Telegram «a sua insaputa», spiegando l’iscrizione a gruppi «genericamente hard».
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