Parte il progetto in Franciacorta: «Basta plastica nei vigneti bresciani»

Gabriele Minelli
Molti i soggetti coinvolti nell’iniziativa ideata dall’associazione green «5R zero sprechi». Si comincia a Rodengo Saiano
Attivisti impegnati nel progetto zero sprechi in Franciacorta
Attivisti impegnati nel progetto zero sprechi in Franciacorta
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Un grande progetto, in rete, per bonificare i vigneti della Franciacorta e promuovere l’eliminazione della plastica nelle colture. È questo, in sintesi, il «Vigneti plastic free», progetto nato da una «vecchia» iniziativa, lanciata 5 anni fa dall’associazione green «5R zero sprechi» e che ora prenderà il volo grazie anche alla partecipazione dei tanti attori coinvolti: dall’Accademia Symposium di Saiano alla cooperativa «Parole per dirlo» di Travagliato (realtà che promuove progetti per bambini e ragazzi con diagnosi dello spettro autistico e disturbi del neurosviluppo), dal sostegno del Consorzio Franciacorta alla presenza dell’azienda Qwarzo e di una sua creazione in grado di sostituire in modo sostenibile la plastica.

Si parte già da ora a Rodengo Saiano, con la bonifica dalla plastica presente su due vigneti delle aziende Majolini e La Fiorita, con l’intenzione di sensibilizzare sul tema (e coinvolgere) altre cantine del franciacortino.

«Chi conosce “5R zero sprechi” sa che dal 2019, tra i vari nostri progetti - spiegano dall’associazione di casa in Franciacorta -, abbiamo attivato un percorso, che mette al centro il contrasto all’uso di plastica nei vigneti del franciacortino. Dopo un primo test di bonifica, svoltosi nella Tenuta Ambrosini di Cazzago nel gennaio 2019, è emersa una prima stima dei lacci presenti a terra, conteggiando 10 kg nei 3.500 mq, 90.000 kg nell’intera zona di tutti i vigneti in Franciacorta. È stata così avviata una ricerca approfondita, che ha visto partecipi il Consorzio Franciacorta, l’Università di Bergamo, Zero Waste Italy (sodalizio legato a doppio filo con «5R», ndr) e naturalmente il nostro Expert team "5R". Da queste analisi e dai dati recuperati, abbiamo dato vita ad una fase di test e ricerca anche di possibili materiali alternativi».

Materiale alternativo

Scartata la bioplastica (che non è compostabile se lasciata a terra e che necessiterebbe di trattamenti specifici), si è trovata una soluzione alternativa "made in Brescia": la ditta Qwarzo ha brevettato un materiale sostitutivo innovativo, che ha già ricevuto diversi riconoscimenti per la sua tecnologia a base minerale (tra cui un riconoscimento, nel 2019, dal National Geographic in quanto innovazione designata per la salvaguardia degli oceani).

Nel progetto, come anticipato, sono poi entrati Parole per Dirlo e Symposium con i loro ragazzi, che, assieme allo staff «5R zero sprechi», daranno vita ad un primo progetto pilota di bonifica dei terreni da lacci e altri residui in plastica domani (7 febbraio) e il 21. Giornate dove la sensibilità green farà rima con integrazione sociale.

Coinvolgere le aziende

Il prossimo passo sarà il coinvolgimento di altre aziende vitivinicole: «Chiediamo che le cantine che aderiscono si impegnino ad adottare materiali e modalità sostenibili per la gestione dei vigneti, per svolgere insieme un vero cambiamento - concludono da "5R" -. Il Consorzio Franciacorta sostiene, tra l’altro, questo percorso, mettendo a disposizione un budget utile a finanziare la manodopera dei ragazzi di "Parole Per Dirlo", i quali - grazie a questo progetto - si sentono parte del mondo lavorativo ed ottengono una gratificazione, che va ben oltre il denaro». 

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