Parcheggi e intermodalità: i progetti in città esempio per la provincia

Il nuovo parcheggio scambiatore di Prealpino consegnerà presto alla città poco più di mille posti auto. O meglio: li metterà a disposizione della provincia, in particolar modo della Valtrompia, perché – come ricorda il vicesindaco con delega alla mobilità Federico Manzoni – «sarà una struttura che gli abitanti di Brescia non useranno, ma potrà essere un importante punto d’arrivo per chi raggiunge con auto e pullman le porte del capoluogo».
Manzoni sottolinea il grande investimento fatto dalla Loggia, precisando il «valore politico e amministrativo» della scelta, condivisa anche dal presidente dell’Agenzia del Tpl Giancarlo Gentilini, che chiama a un intervento di qualità anche nel servizio extraurbano. «Dal punto di vista infrastrutturale la provincia è più carente - spiega -: serve che le Amministrazioni e gli enti proprietari delle strade si facciano carico anche del bisogno del trasporto pubblico».
Arrivare ai confini di Brescia in tempi rapidi e senza brutte sorprese è certamente un primo passo importante, ma non è detto che questo basti a ridurre il traffico in città. Se si escludono le macchine - qui la criticità è data dal fatto che tendenzialmente una volta arrivati ai parcheggi scambiatori si decida di fare qualche km in più per avvicinarsi al centro - e si prendono in esame gli autobus extraurbani, c’è certamente un elemento da prendere in considerazione: la «rottura di carico», ovvero la necessità di dover cambiare mezzo per raggiungere la propria destinazione. Esiste già, invece, un biglietto unico integrato che permette di muoversi sugli autobus extraurbani e di utilizzare poi metro e bus in città. Ne manca uno che coinvolga anche i treni in arrivo in città.
«Il mix di varie azioni può essere vincente - evidenzia Manzoni -. Noi abbiamo lavorato molto sui parcheggi scambiatori, poi serve che i gestori delle linee extraurbane scommettano sulla metropolitana: fermandosi alle aree esterne si risparmiano i km fino alla stazione e si possono incrementare le frequenze per arrivare a Brescia, dove si trova una metro che ha una regolarità di esercizio e una cadenza molto attrattive. Per chi utilizza il trasporto urbano i parcheggi poi sono gratuiti: mettiamo a disposizione questo e molti posti auto».
Per il vicesindaco quello che il Comune può fare in autonomia è questo. Poi serve l’intervento di chi gestisce i mezzi fuori dalla città. «Quello del biglietto unico è un problema complicato –conferma Gentilini –: da dieci anni è in atto la costruzione del servizio sotto la regia della Regione, che però è un po’ in ritardo. Quello resta comunque l’obiettivo. Alcune linee extraurbane potranno essere attestate al parcheggio Prealpino. Non potremo farlo con tutte le corse, ma sicuramente è un punto su cui stiamo ragionando».
Nei prossimi tre mesi 45 corse al giorno (nei feriali ed escluse quelle scolastiche) della linea Brescia-Gardone Val Trompia faranno tappa al Prealpino per poi proseguire con il loro percorso: la deviazione comporterà due minuti in più di percorrenza.
I parcheggi scambiatori
«I parcheggi scambiatori sono fondamentali per la città». Le parole del direttore generale di Brescia mobilità Marco Medeghini confermano l’attenzione che l’azienda riserva alle grandi aree di sosta ai confini del comune.
In città ce ne sono quattro. Quello di Sant’Eufemia-Buffalora sarà ampliato (potrebbe essere utilizzata la struttura dell’ex Omb) e raggiungerà una capacità di 1.100 posti totali, addirittura di più di quello al Prealpino (1.005) e poco meno di quello che sorgerà alla fiera per il capolinea del tram (dovrebbero essere 1.300). È in programma però anche un allargamento del parcheggio Poliambulanza (270 posti attuali) ed è attivo quello a Casazza (160 posti).
«Ci permettono di avere un sistema più comodo, più veloce e meno costoso – conferma Medeghini –. Sono importanti per la metropolitana e per garantire una maggiore sostenibilità ambientale, visto che fermano all’esterno moltissime macchine. In questo modo riusciamo ad avere più gente in città, ma meno auto».
Il sistema
Nel 2023 e nella prima metà del 2024, i parcheggi hanno raggiunto un coefficiente di riempimento pressoché completo nelle giornate feriali dei mesi scolastici, nei sabati pomeriggio invernali e in occasione dei numerosi grandi eventi cittadini. Se non si prende la metro la sosta costa un euro all’ora per le prime tre ore e successivamente tre euro per tutta la giornata. Il biglietto del parcheggio può essere utilizzato per viaggiare su autobus e metro in zona 1 e in questo caso si pagano solo i viaggi effettuati.
«Non far pagare il parcheggio a chi utilizza la metro è un incentivo per promuovere una diversa tipologia di mobilità – spiega Medeghini –. Non è chi paga il parcheggio che permette la gestione della struttura, perché questa ha dei costi molto elevati. Non si deve guardare il prezzo, piuttosto si deve porre l’attenzione sul sistema. ogni elemento che può contribuire ad aumentare i passeggeri per noi è di vitale importanza. C’è un motivo se Brescia Mobilità gestisce sia la metro che i parcheggi d’interscambio: è tutto collegato.
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