Cronaca

La Panda rossa è arrivata a Auschwiz: «La memoria si fa azione»

Il mezzo acquistato grazie alla solidarietà dei bresciani è stato consegnato con una cerimonia carica d’emozione
La consegna delle chiavi ad Auschwitz © www.giornaledibrescia.it
La consegna delle chiavi ad Auschwitz © www.giornaledibrescia.it
AA

È un flusso costante e ininterrotto di persone quello che si mette in coda fin dalle sette del mattino per visitare il campo di sterminio nella cittadina polacca di Oswiecim. Auschwitz in tedesco. Un luogo che è simbolo della barbarie nazista, ma è al tempo stesso simbolo della rinascita dell’Europa. Ne è convinta Lorena Pasquini, presidente del Centro Studi ILuoghi, che in vent’anni ha portato qui – con svariate iniziative – oltre settemila studenti e professori bresciani. Ed è qui che è giunta la Panda rossa divenuta un simbolo, anch’essa, di amicizia tra i popoli, di solidarietà e di volontà comune di costruzione della Pace.

L’iniziativa

Un’utilitaria che è stata acquistata grazie alla generosità dei bresciani che hanno creduto nel progetto «Una Panda per Auschwitz» promosso dall’associazione bresciana e che ha avuto il sostegno del Giornale di Brescia, Fondazione Asm, Ctb, Banca Bcc Agrobresciano e Concessionaria Bossoni.

Sobria ma molto sentita e carica d’emozione la cerimonia di consegna della vettura che si è tenuta ieri mattina al campo, dopo che una delegazione de ILuoghi ha attraversato l’Europa per portarla a destinazione. Commossa si è detta la vicedirettrice del Museo di Auschwitz, Anna Skrypinska: «Non so come siate riusciti – ha detto - a smuovere le persone e a raccogliere i fondi necessari per l’auto, soprattutto in tempi come quelli che stiamo vivendo con tanti problemi macroeconomici. Ve ne siamo davvero grati. Avete fatto una cosa eccezionale e meravigliosa. Per me è molto importante che la gente capisca quanto sia significativo curare un luogo come questo e quanto sia fondamentale l’educazione che serve per curare la memoria. Solo con l’educazione si possono fermare le guerre».

Con la voce rotta dall’emozione Lorena Pasquini ha ricordato la prima volta che visitò il lager, nel 2004, quando colse l’importanza di questo luogo come «punto di partenza per la costruzione del popolo europeo. Questo museo è il cuore dell’Europa. Quando vedo tutte queste migliaia di persone che entrano al campo penso che stiamo facendo un lavoro davvero utile».

La presidente del centro studi bresciano ha anche letto un breve messaggio della direttrice del Giornale di Brescia, Nunzia Vallini, che ha sposato con entusiasmo il progetto e la raccolta fondi: «Con questa Panda ad Auschwitz, adesso, ci sarà anche un pezzo della Brescia che non dimentica e che si impegna perché la memoria abbia il sopravvento sulle pericolose tentazioni dell’oblio».

L’utilizzo

La Panda servirà a controllare i perimetri di Auschwitz © www.giornaledibrescia.it
La Panda servirà a controllare i perimetri di Auschwitz © www.giornaledibrescia.it

La piccola Panda servirà agli addetti alla vigilanza per controllare le recinzioni della vastissima superficie del campo e per prevenire eventuali atti di vandalismo, ma pure per trasportare visitatori con difficoltà motorie. «Fornire i mezzi di trasporto adeguati ai nostri visitatori rappresenta una sfida per il Museo . scrive il direttore del campo Piotr Cywinski in una lettera ufficiale di ringraziamento – motivo per cui il supporto proveniente da Brescia riveste per noi un’enorme importanza. Siamo infinitamente grati per questo gesto di solidarietà concreta. Grazie a iniziative come questa la memoria delle vittime di Auschwitz vive non solo nelle parole ma soprattutto nelle azioni».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.

Suggeriti per te

Caricamento...
Caricamento...
Caricamento...