In mostra a Brescia gli orrori della Palestina disegnati dai bambini

Nel disegno di Mohammed, 13 anni, una enorme nuvola grigia nasconde alla vista i palazzi, mentre i frammenti si spargono tutt’intorno, lasciando spazio solo alle macerie. Una testimonianza di quanto accaduto a Gaza pochi giorni prima che il ragazzino venisse ucciso e, con lui, tutta la sua famiglia tranne il fratello di 17 anni.
Su un altro foglio, Nour e Shaed di 8 e 7 anni hanno fissato il momento in cui i tank israeliani sono arrivati all’accampamento in cui vivevano, sulla spiaggia, facendo fuggire tutti. Quelle di Qamar, 17 anni, sono vere opere d’arte in cui descrive la vita a Gaza prima e dopo il 7 ottobre: un ragazzo diviso a metà, un viso dal quale emerge tutto il dolore di un uomo che ha visto cose terribili, un padre che ha portato in braccio una bambina senza testa.
Disegni che fotografano quanto accaduto, che ci parlano degli orrori in corso in quella striscia di terra. A realizzare le opere sono stati bimbi e ragazzi dai 3 ai 17 anni e si possono ammirare nella mostra «The heart of Gaza - Childrens’s art from genocide» (Il cuore di Gaza - Arte infantile dal genocidio), allestita nella sede dell’associazione Parco di Piero, in via delle Grazie 9, su iniziativa dell’Anpi.
Il progetto
Il progetto è stato realizzato da Mohammed Timraz, in collaborazione con Felle Butler: il trentenne è riuscito a scappare da Gaza grazie ad un assegno da ricercatore nell’ambito dell’arte terapia e ha raccolto i disegni dei bambini e degli adolescenti palestinesi con l’aiuto di medici e volontari delle Ong, facendoli arrivare fino a noi come testimonianze di quanto accade in Palestina.
«L’idea mi è venuta quando mia nipote ha disegnato una bambina senza testa – racconta il giovane, tradotto grazie ad Abuhilal Muhammad – e mi ha detto che l’aveva vista nelle immagini da Khan Younis. Lei non riusciva più a dormire perché quella scena le tornava sempre in mente e così l’ha disegnata. Non è normale che questo accada». Così Timraz ha creato la «Tenda degli artisti» in cui i bambini hanno partecipato a laboratori artistici liberando le loro emozioni. Raffigurando non solo le macerie delle loro case abbattute dalle bombe, ma anche i sogni di gustarsi una pizza o di festeggiare il compleanno, di tornare a vedere un arcobaleno, come simbolo di speranza.

«The heart of Gaza» è una mostra itinerante che ha già toccato 25 Paesi e in Italia «sta avendo grande successo – continua – perché porta la vera voce dei bambini, che non mentono nei loro disegni, mentre sui social la propaganda fa girare tante menzogne. Ancora oggi a Gaza vivono giorno per giorno, anzi, ora per ora. Lo scopo è sopravvivere fino al giorno dopo».
L’esposizione, aperta fino al 21 dicembre (9-12 dal lunedì al venerdì, sabato e domenica dalle 9 alle 18), «serve per mantenere alta l’attenzione su quanto succede in quei territori – spiega il presidente provinciale dell’Anpi, Lucio Pedroni, affiancato dal responsabile del circolo Anpi del Centro, Vanni Botticini –, e ci parla dell’innocenza di questi bambini. Nei prossimi giorni sarà visitata dagli scolari delle primarie della zona».
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