In cinquemila per salutare Ornella: oggi i funerali

Una lunga coda di persone, circa 5mila in totale, che arrivava quasi fino a piazza Cairoli. E un feretro semplice, accolto da un lungo applauso dei milanesi, stretto tra due cuscini di girasoli e una grande ghirlanda di rose bianche con la sua «Domani è un altro giorno» in loop. Milano saluta Ornella Vanoni, una donna libera, tanto irriverente quanto ironica e solare. Un lungo addio cominciato al Piccolo Teatro Grassi di Milano, dove «l'Ornella» conobbe Giorgio Strehler e iniziò la sua carriera teatrale prima di diventare una grande interprete di musica leggera. E dove, ieri, è stata aperta la camera ardente.

Oltre ai tanti milanesi, al Piccolo c'erano artisti della tv, del teatro, della musica e del cinema. La camera ardente sarà aperta di nuovo oggi dalle 10 alle 13. Poi alle 15 verranno celebrati i funerali nella chiesa di San Marco nel quartiere di Brera dove viveva.
Dal Piccolo Teatro risuonano nella testa di tutti le sue parole: «È uno di quei giorni in cui, ti prende la malinconia…».
Domenica di omaggi
Tra i primi ad arrivare la cantante Emma Marrone e il conduttore Fabio Fazio, che ospitava spesso Vanoni nel suo talk: «Tante volte abbiamo cantato insieme, tanti ricordi. Quelli più divertenti li tengo per me» ha commentato Fiorella Mannoia ricordandola come simbolo di libertà. Molto commossa anche Arisa: «Una grande perdita. Gli artisti non dovrebbero morire mai».
Il trombettista jazz Paolo Fresu, che oggi suonerà alle esequie di Vanoni, si chiude in un «silenzio amicale» e si lascia andare davanti all'emozione soltanto per sottolineare che «per me Ornella ha rappresentato l'enormità».
Al Piccolo si ritrova gran parte del mondo dello spettacolo italiano. Uno dopo l'altro, arrivano Madame e Memo Remigi, Cristiano Malgioglio e l'attrice Lella Costa, la conduttrice Simona Ventura e il regista Gabriele Salvatores, lo stilista Antonio Marras, il compositore Paolo Jannacci, figlio di Enzo, e anche il paroliere Mario Lavezzi. «Una donna libera che ha insegnato la libertà» l'omaggio di Alba Parietti. «Un'artista dalla gigantesca eleganza anarchica» il commento di Francesco Gabbani, che aveva duettato con lei a Sanremo nel 2021.
Anche la senatrice a vita Liliana Segre ha salutato la sua «indimenticabile amica» trattenendosi a lungo davanti al feretro dove, all'apertura della camera ardente, c'è stato un breve momento di raccoglimento con i familiari, il sindaco Beppe Sala e l'assessore alla Cultura Tommaso Sacchi. «Vanoni rappresenta la milanesità intesa come la voglia di essere liberi e non condizionati sempre dal giudizio degli altri» ha detto Sala ribadendo la disponibilità del Comune a trovare una formula per omaggiarla e per «ricordarla nel modo migliore e lasciare il suo insegnamento». D'altronde, come ha aggiunto Sacchi, «aveva piacere che questo legame con Milano fosse per sempre e lo sarà. La cosa bella di Ornella era la capacità di toccare temi che riguardano la vita della città. Distante dai palazzi della politica ma profonda conoscitrice di Milano». Anche l'ex sindaca Letizia Moratti, con cui Vanoni si candidò in una sua lista civica alle comunali del 2011, ha dato il suo ultimo saluto al feretro.
L’omaggio in tv
La voce di Ornella Vanoni che canta «Domani è un altro giorno», le sue immagini e lo studio tutto in piedi per una lunga standing ovation: si apre così Che tempo che fa, ieri sera sul Nove, tutto dedicato a lei.
«Questa puntata non è come le altre - dice un commosso Fabio Fazio - cercheremo di fare del nostro meglio, il nostro cuore da due giorni è lì con lei. È stata una di noi, abbiamo perso una compagna di giochi, ma giocare è il nostro mestiere ed era anche il suo quindi cercheremo di farlo nel migliore dei modi».
«Devo dire che questo periodo mi sembra che mi strappino la pelle continuamente, prima Pippo (Baudo), poi Peppe Vessicchio, le Kessler, Ornella... non c'è un cerotto abbastanza grande per coprire tutti questi dolori. Lei era una donna, è ancora una donna, che ha masticato la vita proprio a bocconi grossi; ha fatto anche parecchie briciole, lo diceva, aveva fatto anche dei danni, però ha amato a dismusura e ha abbracciato a più non posso. Lei amava abbracciare, diceva che questo stringere sosteneva le persone che magari non erano abituate a essere abbracciate e lei lo faceva sempre e volentieri. Questa è una cosa che ricordo e non credo di potermela dimenticare facilmente». Queste le parole di Luciana Littizzetto su Ornella Vanoni a Che tempo che fa.
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