Cos’è l’omicidio nautico, il reato introdotto nel 2023

Il reato di omicidio nautico e quello di lesioni personali nautiche sono stati introdotti con la legge 138 del 26 settembre del 2023, che è entrata in vigore il 25 ottobre dello stesso anno. Un atto che ha modificato articoli del Codice penale e del Codice di procedura penale.
Il reato di omicidio nautico è commesso da chi alla guida di un veicolo a motore o di un’unità da diporto viola le norme della disciplina della circolazione marittima e cagiona la morte di una persona. Parliamo dell’articolo 589 bis del Codice penale: l’omicidio nautico, infatti, è stato assimilato all’omicidio stradale.
Prima di questa legge, chi causava un incidente mortale in acqua era punito con norme più generiche, come l’omicidio colposo. Il legislatore ha deciso di creare un reato specifico per dare più peso a questi comportamenti e uniformarli a quelli previsti per la circolazione su strada.
Le pene
Per il reato di omicidio stradale la pena va da 2 a 7 anni, ma può aumentare da un terzo a due terzi se il conducente si dà alla fuga (articolo 589 ter del Codice penale). Ci sono poi ulteriori aggravanti. Se si uccidono più persone la pena può arrivare a un massimo di 18 anni, se si è in stato d’ebbrezza si rischia il carcere da un mimino di 5 a un massimo di 12 anni a seconda del tasso alcolemico, e se si è sotto effetto di stupefacenti è prevista la reclusione da 8 a 12 anni. sono previste aggravanti anche per coloro che utilizzano un'imbarcazione senza la patente appropriata o se la patente è stata sospesa o revocata.
Nel caso in cui il conducente dell’imbarcazione non abbia causato la morte, ma abbia comunque provocato lesioni gravi la pena prevede la reclusione da 3 mesi a 1 anno. Nel caso di lesioni gravissime il periodo aumenta da 1 a 3 anni (articolo 590 bis del Codice penale).
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