Garlasco, l’ex procuratore di Pavia indagato per corruzione a Brescia

La Procura di Brescia ha iscritto nel registro degli indagati l’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti per corruzione in atti giudiziari nell’inchiesta di Garlasco.
Per la pm Claudia Moregola e il procuratore capo Francesco Prete il magistrato sarebbe stato corrotto per scagionare Andrea Sempio. I militari della Guardia di finanza pavese hanno perquisito le abitazioni di Venditti e la casa dei genitori di Andrea Sempio, il nuovo indagato per l’omicidio di Chiara Poggi.
Contro Venditti, magistrato che per due volte in passato ha scagionato Sempio, c’è un biglietto trovato a casa dei genitori di Sempio con una scritta «archivia» e «20-30», che secondo chi indaga sarebbe il prezzo della corruzione. Sono complessivamente nove le persone raggiunte dal decreto di perquisizione firmato dalla Procura di Brescia.
La ricostruzione
«Emergerebbe che agli inizi del mese di febbraio 2017 e dunque in concomitanza con le indagini conseguenti alla prima iscrizione dello stesso Sempio nel registro degli indagati in relazione all’omicidio di Chiara Poggi, fosse stata proposta o comunque ipotizzata la corresponsione al procuratore aggiunto Venditti di una somma di denaro correlata all’archiviazione del procedimento come ricavabile dalla scritta “Venditti gip archivia X 20.30 Euro”» è la ricostruzione agli atti. «L’archiviazione in effetti – viene ricordato –, è stata richiesta in data 15 marzo 2017 è accolta dal gip in data 23 marzo 2017».
Secondo la Procura di Brescia «le indagini condotte nel 2017 a carico di Andrea Sempio sono state caratterizzate da una serie di anomalie, tra cui l’omissione, da parte della Pg incaricata delle indagini della trasmissione di alcuni passaggi rilevanti delle intercettazioni ambientali». Sarebbero emersi «alcuni contatti opachi» con personale della sezione di Pg, «e la breve durata dell’interrogatorio di Andrea Sempio» lascia trasparire «la verosimile conoscenza anticipata da parte dei membri della famiglia Sempio dei temi su cui sarebbero stati sentiti dai pubblici ministeri».
Movimenti anomali
Secondo la procura di Brescia inoltre, «tra i passaggi intercetti non trascritti vi era riferimento di Giuseppe Sempio, padre di Andrea, alla necessità di “pagare quei signori lì” con modalità non tracciabili». Da qui la necessità dei pm bresciani di «comprendere perché fu omessa la trascrizione di quelle frasi di forte valenza indiziaria e soprattutto perché fu omessa una verifica bancaria allo scopo di cercare di ricostruire chi fossero i beneficiari effettivi di quei pagamenti e la loro causale»
La Procura ha affidato indagini alla Guardia di Finanza da cui sarebbero emerse «movimentazioni anomale» avvenute tra dicembre 2016 e giugno 2017. «Le zie paterne di Andrea Sempio hanno emesso assegni per 43.000 euro a favore del fratello Giuseppe e nel medesimo periodo Giuseppe Sempio e Andrea Sempio hanno effettuato prelievi in contanti per 35.000 euro del tutto incongrui rispetto alle loro ordinarie movimentazioni bancarie».
La nuova indagine
Andrea Sempio, 37 anni, è indagato nell’ambito di una nuova ricostruzione del delitto di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007. Per l’omicidio è stato condannato in via definitiva, nel 2015 l’ex fidanzato della vittima, Alberto Stasi, attualmente in semilibertà.
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