CronacaGarda

Omicidio di Puegnago, la vittima «strangolata con le mani e poi lo straccio al collo»

La confessione di Mauro Pedrotti, che ha ammesso di aver ucciso la madre Santina Delai, è inquietante e dettagliata
La casa di Puegnago dove è avvenuto l'omicidio
La casa di Puegnago dove è avvenuto l'omicidio
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La confessione è dettagliata. E inquietante. «Mi sono alzato alle 5.20 e poi, dopo dieci minuti, sono andato a casa di mia mamma, le ho messo le mani al collo e dopo le ho stretto sempre attorno al collo uno straccio che ho trovato lì. Lei ha provato a difendersi ed è scivolata. Io ho continuato a stringere, lei ha urlato il mio nome finché non è riuscita più a parlare. Da lì ho capito che era morta» sono le parole di Mauro Pedrotti finite agli atti. «Domenica 28 gennaio - ha raccontato - avevo discusso con mia mamma per il fatto che io volessi vendere casa mia e lei non era d’accordo. Io ho sofferto per quest’ultima discussione. L’ho uccisa perché ero stufo del suo carattere, mi comandava di fare ogni cosa».

La ricostruzione

Poi Pedrotti torna a ricostruire i momenti immediatamente successivi all’omicidio. «Poco dopo ho sentito citofonare e sono uscito dal garage. Era la vicina di casa di mia mamma, la quale mi dice che aveva sentito dei rumori e quindi si era preoccupata. Le ho risposto che era tutto a posto e che avevo visto mia mamma che stava facendo le pulizie in casa». Invece Santina Delai era già morta.

E la vicina - riferirà poi ai carabinieri - non aveva creduto al racconto del figlio della donna. «Quando la vicina si è allontanata sono andato al lavoro. In ditta - recita il verbale di interrogatorio - mi sono disfatto del pile che indossavo al momento dell’omicidio per cancellare eventuali tracce sul mio abbigliamento e anche le scarpe. Dopo essere arrivato sul posto di lavoro, ho pensato di fare tre telefonate a mia mamma per far sembrare che fosse ancora viva e come se fosse stato un furto. Mentre stavo strangolando mia mamma - le parole del figlio assassino - ho pensato di inscenare un furto, aprendo alcuni cassetti e tirando fuori delle magliette».

A questo punto della confessione il 54enne racconta di aver lasciato il posto di lavoro e di aver telefonato alla moglie per dirle di vedere dove fosse la mamma. «Mi ha detto di aver notato mia mamma sul pavimento. Quando sono arrivato sono entrato in casa insieme a mia moglie. Abbiamo visto mia madre per terra e mia moglie le ha slacciato lo straccetto che era stretto al collo. Io ho fatto notare a mia moglie che erano entrati in casa dei ladri». Una messinscena durata poco.

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