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Oasi Fortuna, a Chiari la casa di animali maltrattati o abbandonati

Il rifugio si regge sulle donazioni e sull’attività di una trentina di volontari: attualmente è alla ricerca di una nuova sede
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L'oasi Fortuna salva e cura gli animali
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C’è Oscar, il maialino vietnamita che tre anni fa vagava tra le case di Rezzato, Victor, la pecora che da piccolissima era stata gettata in un cassonetto con le orecchiette mozzate e il musino ricoperto di rogna, e Dentina, la capra salvata cinque anni fa da maltrattamenti e incuria. Sono alcuni dei tanti animali che hanno trovato una «seconda vita» all’Oasi Fortuna di Chiari, un rifugio per esemplari sequestrati (perché maltrattati o detenuti in cattive condizioni) o abbandonati al loro destino.

Storie

Il maialino Oscar, mascotte del rifugio - © www.giornaledibrescia.it
Il maialino Oscar, mascotte del rifugio - © www.giornaledibrescia.it

«Ospitiamo capre, galline, tacchini, pecore, mucche, maiali e asini, non cani e gatti», spiega Diego Camisani, presidente di questo singolare allevamento nato nel 2006 come sede bresciana della Vitadacani Onlus, associazione dalla quale è diventato indipendente nel 2011 prendendo il nome Fortuna in prestito da un tacchino che nel 2008 trovò ospitalità qui, salvato dalla tradizione di un paese piemontese che l’avrebbe visto penzolare a testa in giù in una piazza.

«Da noi – spiega – gli animali vivono il più liberi possibile e nel rispetto dei loro ritmi». Tutti hanno un nome e una storia più o meno brutta alle spalle. Come quella di Victor, la pecora che un ragazzo aveva trovato in un cassonetto della Valtrompia: era malata e non riusciva ad alimentarsi, all’Oasi è stata curata e ora è una delle mascotte del rifugio, così come Oscar, il maialino bianco e nero di casa qui da tre anni.

Numeri

«In questo momento ci prendiamo cura di una cinquantina di esemplari – racconta Camisani –. Gli ultimi arrivati sono dei pulcini di tacchino». Alcuni animali sono molto anziani, quasi da record, come la mucca Marilyn, che ha 15 anni, e il toro Ozzy, che ne ha 11, o le pecore che hanno già visto 10 primavere.

Tra gli animali più anziani che vivono all'Oasi Fortuna c'è la mucca Marilyn - © www.giornaledibrescia.it
Tra gli animali più anziani che vivono all'Oasi Fortuna c'è la mucca Marilyn - © www.giornaledibrescia.it

Sos sede

L’attività si regge sul volontariato e sulle donazioni. Attorno all’Oasi Fortuna gravita una trentina di volontari. Le entrate sono il frutto del 5 per mille e del ricavato degli open day: «Solitamente organizziamo una decina di giornate aperte tra marzo e ottobre per far conoscere la nostra realtà e sensibilizzare le persone nei confronti di animali che non siano cani e gatti. Nel 2024, però, a causa della peste suina, abbiamo proposto solo due open day: non volevamo rischiare per il bene dei nostri ospiti».

Il prossimo anno il rifugio potrà contare anche sul ricavato del Chimera Veg Fest, che si terrà al Brixia Forum il 12 e il 13 aprile. In futuro, però, l’Oasi Fortuna è destinata a trasferirsi altrove: «Il contratto di affitto scade nel 2028, stiamo cercando un’altra sede che sia a 20-25 minuti d’auto da Brescia». Per informazioni o donazioni l’invito è a consultare questo link.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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