Nuovo furgone per «Tia», i progetti possono ripartire

Un nuovo mezzo di trasporto per poter seguire i (tanti) progetti di Mattia «Tia» Inverardi. Per realizzare questo progetto era nata nelle scorse settimane una raccolta solidale per consentire al giovane, affetto da distrofia muscolare Duchenne; obiettivo, appunto, l’acquisto di un nuovo furgone con pedana. Detto fatto, visto che in brevissimo tempo sono stati raccolti ben 30mila euro necessari all’acquisto di un Opel Vivaro usato.
Supporto
Il mezzo (che sostituisce un vecchio furgone del 2002 ormai malandato) era indispensabile per dare modo a «Tia» di seguire i molteplici progetti che lo vedono protagonista, a partire da un corso di yoga ideato per persone con disabilità che tanto successo sta avendo nella vicina Gussago.
Tornando al nuovo furgone, tutto nasce dall’insistenza degli amici di «Tia» e ovviamente da una esigenza economica: «Il vecchio mezzo era ormai molto datato - racconta Inverardi, classe ’90 di Rodengo impegnatissimo come scrittore - e serviva un investimento importante per poter acquistarne uno nuovo o quantomeno usato, ma in buono stato. Non è nella mie corde chiedere aiuto, ma sono stato spronato dagli amici. Devo ringraziare dunque in primis loro e tutti quelli che hanno dato una mano». Il supporto di amici e sostenitori ha portato alla creazione di una raccolta fondi online e di alcuni eventi, tra musica e giochi da tavolo (ad esempio un torneo di burraco), che hanno consentito l’acquisto del Vivaro con pedana.
Con il nuovo mezzo Mattia potrà ora proseguire con la sua vita ricca di progetti e eventi, ben lontana dall’immaginario comune che vede la disabilità come uno stop definitivo ad una vita «normale». Una voglia di vivere senza riserve quella di «Tia», che si muove tra divertimento e impegno sociale (era stato protagonista qualche anno fa durante le manifestazioni per salvare l’Ortoparco di Rodengo), in perfetto bilanciamento.
Inclusione
Gli ultimi suoi progetti l’hanno visto co-autore del pezzo di Piergiorgio Cinelli e «Poncio» Belleri dal titolo «Andicapàt» (un inno alla «normalizzazione» della disabilità e alla lotta ai pietismi di sorta) e il già citato corso «Yoga libera tutti» (Mille Petali asd di Gussago), nato da un’idea di Pierpaolo Lombardi in collaborazione proprio con «Tia».
«Si tratta della pratica inclusiva dello yoga - spiega ancora Inverardi -. Ho notato su di me con grande stupore i benefici che porta questa pratica, anche solo con degli esercizi di respirazione. Grazie a Pierpaolo siamo riusciti a creare un vero e proprio metodo in grado di apportare benefici a chi, come me, ha delle problematiche. Il progetto è poi partito fattivamente lo scorso anno grazie anche a dei fondi della cooperativa il Vomere e sta avendo un bel successo con degli appuntamenti settimanali e la formazione di nuovi operatori. Info sui social digitando «Mille Petali Asd».
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