Nando Dalla Chiesa: «Il sistema deve imparare a difendersi dalle mafie»

Riciclaggio: i numeri in crescita relativi alle segnalazioni di operazioni sospette scattano una fotografia che pone Brescia e la Lombardia in cima alla lista delle province coinvolte.
Professore, cosa ci dicono questi dati?
Ci sono diverse valutazioni che devono essere fatte: la prima è che si conferma che in tutto il sistema ci sono dei punti di vulnerabilità alta che mettono insieme Milano, Brescia e Crotone e poi che la Lombardia è sotto assedio se ci sono due città tra le prime cinque. E c’è un aumento più alto in Lombardia rispetto alla media nazionale, segno che nella nostra regione il dinamismo dei capitali borderline o inaffidabili è particolarmente alto.
Cosa succede di particolare nel nostro territorio a cui guardano le mafie?
Qui c’è un enorme movimento di capitali, anche di capitali sporchi, con cui le organizzazioni possono interloquire. Naturalmente noi dobbiamo fare la tara al fatto che, come ha ricordato Draghi proprio qui da noi alla Statale, le segnalazioni sono più alte nelle regioni meno coinvolte, dove la forza mafiosa è molto strutturata. Il caso di Crotone è in controtendenza ma molto dipende anche dal sistema delle banche locali, dal tipo di responsabilità che si assumono. Mediamente nelle regioni che non sono di insediamento tradizionale delle organizzazioni la tendenza a segnalare è più alta. Infatti nelle prime posizioni non troviamo Palermo, Catania e Reggio Calabria non ci sono.
Cosa sta funzionando e cosa andrebbe implementato nei sistemi di prevenzione e contrasto?
Bisogna ridurre l’agibilità del sistema, per le mafie è ancora troppo facile nonostante ci siano misure. Non è vero che non è cambiato nulla. Nelle amministrazioni comunali, anche impegnate contro la criminalità, poi quando si arriva negli uffici però è troppo facile. Ma non per complicità ma per ignavia, incompetenza, spensieratezza e inconsapevolezza. Il tema centrale è quello della compatibilità: un sistema che funziona in questo modo è compatibile con le infiltrazioni mafiose. Tanti non si rendono conto, non hanno voglia di fare le segnalazioni, non hanno voglia poi di rendere conto del perché le hanno fatte. In una economia così vasta e così effervescente, dove arrivano tutti, non c’è ancora consapevolezza del ruolo di ciascuno. Ma questo sistema si deve difendere di più».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.
