Morto in moto, dolore a Mazzano per la scomparsa di Francesco Panada

Nadia Lonati
Il ventenne è stato vittima sabato di un incidente stradale in moto a Paitone: «Era un bravissimo ragazzo, sempre pronto ad aiutare, cortese ed equilibrato, di quelli che si vorrebbe sempre avere a fianco»
Francesco Panada suonava anche nella banda
Francesco Panada suonava anche nella banda
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Le parole che faticano a farsi strada, un dolore che attanaglia, che lascia increduli, spaesati. È una comunità di Mazzano sospesa, i cui sguardi si incrociano cercando reciproco conforto, quella che, in queste ore, piange la perdita di un proprio figlio, di un ragazzo «di quelli che si vorrebbe sempre avere a fianco». La tragica scomparsa del giovane Francesco Panada, 20 anni appena, strappato alla vita e agli affetti sabato pomeriggio, mentre in moto si stava recando dalla fidanzata, ha trascinato tutti in una dimensione alla quale si fatica a dare dei contorni.

«Un pezzo di noi che se ne va, oggi siamo tutti colpi al cuore – fatica a parlare don Claudio Andreoletti, parroco di Mazzano –. Francesco era un bravissimo ragazzo, un tesoro, buono, disponibile, sempre pronto ad aiutare, cortese ed equilibrato, di quelli che si vorrebbe sempre avere a fianco, che fanno gruppo, che colmano le distanze laddove vi sono differenze di vedute, ed era prudente. Sono molto scosso, toccato per quanto accaduto».

Attivo in oratorio, come chierichetto prima e come animatore dei più piccoli oggi, impegnato nella banda «Lonati», che su suoi profili social ha espresso il dolore di tutti i suoi componenti per la grave perdita, e la vicinanza sincera alla famiglia, Francesco era un ragazzo che, a detta di quanti lo hanno conosciuto, non si faceva fatica ad apprezzare, al quale si voleva bene: «Per tutta la fede che si possa avere – prosegue il sacerdote con la voce rotta dall’emozione – di fronte a una cosa del genere, ci si sente impotenti, è assurdo quanto successo. Dio è dalla parte di chi ha un cuore straziato, noi non possiamo che farci vicini, stringerci alla famiglia, bravissime persone, con l’affetto e la preghiera. Vedere un ragazzo strappato così alla vita fa male».

«È un dolore immenso – è il ricordo commosso del sindaco Ferdinando Facchin – e l’unico pensiero adesso va ai genitori, alla mamma Monica e al papà Ilario, entrambi soccorritori del Cosp e molto attivi per gli altri, persone ben volute e stimate, alla sorella Elisa, e al fratello Simone, agli affetti, agli amici. Questa è una tragedia che lascia sgomenti». L’ultimo abbraccio a Francesco sarà domani alle 15, nella parrocchia Santi Zeno e Rocco, a Mazzano, partendo dalla Casa funeraria a Rezzato.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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