Morto durante una partita di calcetto a Rovato, l’uomo era padre di 5 figli

Matteo Ferrecchia era originario della Bergamasca ma lavorava in un'azienda di Palazzolo
La Polizia locale di Rovato al campo da calcio - © www.giornaledibrescia.it
La Polizia locale di Rovato al campo da calcio - © www.giornaledibrescia.it
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Le sue condizioni erano parse fin dall’inizio disperate. Anche la moglie, nonché madre dei suoi cinque figli, si era sentita male nel vederlo esanime con gli elettrodi del defibrillatore attaccati al petto, sotto la maglietta che aveva indossato poco prima negli spogliatoi per la partitella di calcio del martedì sera.

L’arrivo dei soccorritori e il viaggio a bordo dell’eliambulanza fino al Civile avevano lasciato briciole di speranza, ma, purtroppo, per Matteo Ferrecchia, il 42enne (avrebbe fatto i 43 ad agosto) di Castelli Calepio che aveva accusato un malore sul campo, non c’è stato nulla da fare. L’uomo è morto nella notte tra martedì e mercoledì all’ospedale di Brescia.

Il fatto è avvenuto attorno alle 20 ai campetti da calcetto di Rovato, situati in via Franciacorta, tra le piscine e gli stadi che ospitano i match di rugby e calcio. Nella struttura situata a pochi metri dal casello dell’A4. La strada che in fretta e furia ha percorso la moglie Michela Luongo, dopo aver ricevuto la chiamata dagli amici del 42enne. Anche per lei, a causa dello shock, si è reso necessario l’intervento di un’ambulanza.

I primi a soccorrere Ferrecchia sono stati proprio gli altri giocatori, i quali, nonostante la paura nel vedere accasciarsi a terra privo di sensi l’amico, si sono precipitati a prendere il defibrillatore. Poi, viste le condizioni del 42enne, hanno continuato i soccorritori atterrati con l’eliambulanza in uno dei capi da rugby situati a pochi metri dal centro.

Sul posto, oltre agli agenti della Polizia locale di Rovato, è intervenuto anche l’assessore Pieritalo Bosio, «per sincerarmi, in rappresentanza del Comune, che non ci fossero problemi logistici durante la fase dei soccorsi. Purtroppo è una tragedia. Ci stringiamo alla sua famiglia, alla moglie e ai suoi cinque figli».

La notizia della morte di Ferrecchia, che abitava con la famiglia a Tagliuno (Castelli Calepio) e lavorava alla ditta Itg srl di Palazzolo, ha fatto il giro del paese bergamasco nel giro di poche ore, lasciando amici e conoscenti senza parole per una tragedia che si è consumata durante un momento di svago.

Senza parole per la morte di un giovane che lascia la moglie con cinque figli, la più piccola nata nel 2022 e il più grande di nemmeno 14 anni. La salma è stata restituita alla famiglia e ora si trova alla Casa del commiato Ruggeri a Castelli Calepio, mentre l’ultimo saluto si terrà sabato al cimitero comunale di Tagliuno alle 15.

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